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Quante bugie ha detto Donald Trump – insieme alla nuova amministrazione USA? Non parliamo in via generale, ma del tema crypto, che pur è stato uno dei temi forti della sua campagna elettorale. A 6 mesi al giuramento si possono tirare le prime somme. Di tanti proclami, quanti sono stati poi portati a casa?
Quanti invece sono stati… dei proclami rimasti lettera morta? Quali sono ancora in ballo? Tiriamo le somme con un fact checking il più possibile preciso – per quella che è una presidenza che ha portato degli aumenti di prezzo importanti per diverse crypto, ma che ha sollevato già dubbi e innescato polemiche.
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Fact checking su Trump: quante bugie e quante verità sul mondo crypto?
Sono stati sei mesi relativamente turbolenti i primi sei della presidenza Trump. Lo sono stati più però in altri settori che in quello crypto, che a conti fatti si è giovato dell’arrivo di un nuovo governo. È il momento di verificare a che punto siamo con tante promesse fatte in campagna elettorale.
✅Mantenuta: un nuovo capo di SEC
La promessa era stata quella di licenziare Gary Gensler e mettere a capo di SEC un nuovo direttore più aperto al mondo crypto.
La promessa è stata certamente mantenuta: Gary Gensler se n’è andato per conto suo – si è dimesso! – ed è arrivato al suo posto Paul Atkins. Non solo Atkins ha dei trascorsi nel mondo crypto, ma è aperto alla tokenizzazione degli asset e a tanti altri trend che stanno dominando la discussione e lo sviluppo del settore crypto.
In corso: ok a staking e ETF su alt coin
Lo ha promesso più volte già nel 2023 e anche nel 2024: con la sua presidenza si sarebbe ottenuta un’importante apertura della finanza tradizionale, in forma di ETF, a altcoin e staking sulle crypto.
Per ora è una promessa ancora non mantenuta. E anzi, in tanti si lamentano di una certa lentezza di SEC nell’aprire a questi ETF (e anche nell’approvare lo staking).
Per ora però ancora non si è arrivati a compimento della promessa.
Non mantenuta: USA capitale del mining
In realtà gli USA sono già capitale mondiale del mining. Trump ha però più volte insistito sul voler rendere ancora più dominanti le aziende USA (e che operano negli Stati Uniti) in questo importante comparto per Bitcoin.
Per ora di misure – vuoi tagli alle tasse, vuoi norme che ne favoriscano lo sviluppo – non ne sono arrivate. E quindi è una promessa non mantenuta.
Qualcuno dirà che ci vorrà del tempo, il che è vero. È altrettanto vero però che Trump sta governando a colpi di ordini esecutivi e che un’apertura di questo tipo sarebbe potuta già arrivare.
Non mantenuta: riserve crypto negli USA
Per ora siamo ancora nella fase di studio. Il termine di 180 giorni è stato superato senza che sia stato pubblicato il report promesso. E anzi, rispetto alle promesse iniziali, si è subito virato verso una riserva strategica in Bitcoin e una national stockpile in altre crypto.
Non sembra che ci saranno acquisti, ma al massimo il mantenimento delle crypto già sequestrate.
Questo nonostante un messaggio che aveva affermato il contrario. Su questo punto, di promesse mantenute per ora non ce ne sono.
✅ Mantenuta: la crypto task-force
C’è, esiste, opera, è visibile. Ci sono personaggi molto rilevanti come David Sacks che la animano. È una delle promesse mantenute tra quelle che erano state fatte in campagna elettorale.
Ora però si dovranno vedere i risultati che potrà portare a casa questo impegno.
Mantenuta: legge su stablecoin
Trump ha spinto da subito per l’approvazione di una legge sulle stablecoin, asset crypto di particolare interesse per il governo anche perché i gestori acquistano debito pubblico USA.
Promessa al 100% mantenuta. Il GENIUS Act è stato firmato, e ora si attendono altre leggi per la regolamentazione del mercato.
