È una società turca, ma è quotata al NYSE di New York. Si chiama Marti, si occupa di mobilità in stile Uber e ha annunciato che deterrà il 20% delle proprie riserve di liquidità in Bitcoin. Sempre secondo l’annuncio della società, si potrà arrivare fino al 50%, aggiungendo anche altri asset quali Solana e Ethereum.
Nel caso in cui dovesse procedere così, si tratterebbe di una delle prime società al mondo che non sono del settore crypto e che detengono in portafoglio più asset digitali. Fino ad oggi il grosso delle società che hanno deciso di investire sul mondo crypto seguendo l’esempio di Michael Saylor con la sua Strategy hanno scelto un solo asset.
Marti: il piano per investire in crypto
Marti Technologies ha pubblicato un comunicato stampa nel quale afferma l’avvio della sua strategia di tesoreria crypto, seguendo l’esempio di diverse società quotate negli Stati Uniti.
La nostra decisione di allocare capitale sui crypto asset conferma la nostra convinzione che Bitcoin e altri asset digitali hanno dato prova di poter essere riserva di valore insieme all’oro nel corso degli ultimi anni.
Questo è il commento del CEO Oguz Alper Oktem, che ha poi aggiunto:
Crediamo che questa strategia rappresenti un approccio prudente alla gestione del capitale, in particolare nell’attuale contesto economico, che porta con sé sia rischi di inflazione, sia rischi per le valute classiche. Intendiamo diventare detentori di lungo periodo dei crypto asset che acquisteremo e di aumentare le nostre posizioni nel tempo
Quali posizioni?
Si parla del 20% su Bitcoin all’inizio del percorso, calcolato sulle riserve di liquidità della compagnia. L’obiettivo è quello di arrivare al 50% circa, includendo altri asset – nel comunicato Solana e Ethereum.
Marti: stato finanziario e investimento potenziale
Secondo le trimestrali di fine 2024 Marti ha in cassa 5 milioni di dollari di liquidità e equivalenti, a fronte però di un debito complessivo di 75 milioni di dollari.
Se dovessimo partire dai 5 milioni in cassa, l’investimento risulterebbe essere in principio di un milione di dollari, da aumentare poi al crescere delle riserve della società.
Il titolo, che capitalizza complessivamente 186 milioni di dollari ed è quotato al NYSE – ha annunciato a giugno dei risultati in termini di operatività che hanno superato le aspettative.
2,15 milioni di rider e 314.000 veicoli registrati, superando aspettative che erano a 2,15 milioni di rider ma a 310.000 veicoli registrati.
Gli obiettivi per settembre 2025 sono di ulteriore crescita: si punta a raggiungere quota 2,5 milioni di rider e possibilmente 350.000 veicoli registrati.
- Di cosa si occupa nello specifico?
Oltre al servizio di noleggio di monopattini e scooter, Marti si occupa anche di servizi di condivisione di auto e motocicli, in Turchia.
Al servizio si può accedere con una App, che mostra i veicoli che sono disponibili in zona.
L’aspetto che interessa di più gli investitori in Bitcoin e crypto è quanto capitale potrà investire la società. Per ora – almeno rispetto a quanto visto da altre società quotate negli USA – sarà poca cosa.
Si tratta però della prima società turca a fare una mossa del genere. E chissà che anche a Istanbul non partiranno movimenti simili a quelli che si sono registrati all’interno del mercato americano.
Il titolo sta guadagnando il 6% a New York dopo l’annuncio.