Siamo in piena bolla blockchain? Chi è qui con noi da tempo sa che ciclicamente il termine torna a riempire la bocca di politici, imprenditori, società quotate e anche canaglie della peggior specie. Mai però eravamo arrivati a questo livello di popolarità di una buzzword, di una parola che piace ma che nessuno o quasi saprebbe spiegare, ai massimi vertici della finanza.
Nel giro di una settimana abbiamo avuto l’annuncio della nascita di nuove blockchain da parte di Stripe, Circle e oggi anche da Dinari, protocollo che tokenizza azioni e che tra i più noti del comparto. Ha base negli Stati Uniti, è un protocollo che ha raccolto già discreti finanziamenti – e ora – come fanno in tanti, si è messo in testa di lanciare un nuovo network. Rispetto agli altri però, potrebbero esserci delle differenze sostanziali.
Dinari sceglie Avalanche
O meglio, il tech stack di Avalanche, quanto il progetto mette a disposizione di chi vuole sviluppare i propri progetti in layer 1. Si chiamerà Dinari Financial Network e servirà, dicono dalla regia, per fare da ponte per lo spostamento di azioni da network come Arbitrum, Plume e presto Solana.
Finisce qui però la novità. Per il resto siamo davanti all’ennesimo tentativo, che abbiamo visto ripetersi innumerevoli volte nel corso delle ultime settimane e degli ultimi mesi, di creare layer 1 che potrebbero frammentare ulteriormente un ambiente già frammentato eccessivamente.
Dinari non ha la libertà di decidere come implementare il proprio business plan? Ci mancherebbe – ma sentire di almeno 3 nuove chain nel giro di una settimana, con le altre che sembrano avere ancora meno ragion d’essere, dovrebbe farci riflettere. Avevamo provato a parlarne qui ieri, chiedendo pietà. Una pietà che per ora non ci è stata accordata.
Dotcom blockchain
La maggior parte dei nostri lettori sarà troppo giovane per ricordare cosa è successo nei primi anni 2000. Basta fare una rapida ricerca a tema bolla dotcom per capire di cosa stiamo parlando. Nel giro di pochi mesi nacquero società web o comunque legate a internet che i mercati continuavano ad apprezzare.
Quotazioni stellari a fronte di business plan nel migliore dei casi incerti e con un crollo che fu uno dei peggiori che la storia delle borse ricordi.
Può succedere anche per il settore blockchain? In realtà è già successo nel 2017 e nel 2021, anche se questa volta potrebbe essere diverso.
Creare gli anticorpi: puoi salvarti se…
Non è una profezia di sventura. Si ritiene soltanto che il grosso di queste chain avranno poca utilità – e che non vale affatto la pena allontanarsi dai fondamentali per cercare avventure. Per capire cosa crea e alimenta però questi hype, sarà il caso di fare qualche altra considerazione.
- Blockchain è tornata a essere una parola di moda
Basta sentire i politici negli USA e qualcuno anche in Europa. La blockchain è tornata a essere la panacea di tanti mali. Fortunatamente non si parla più di tracciabilità (anche se in Italia…). Ora sono tutti concentrati nell’ammodernare il settore finanziario. Ci sta, ma abbiamo il sospetto che chi ne stia parlando non sia proprio al passo con la tecnologia.
- I mercati prezzano in modo strano tutto ciò che è crypto
Che siamo in una fase di comportamenti relativamente irrazionali lo dimostrano le quotazioni di Circle in borsa, delle quali abbiamo anche parlato con Matthew Sigel di VanEck in un’intervista esclusiva.
È chiaro anche per i gestori che i mercati stiano apprezzando il mondo crypto e le aziende che lo animano più di quanto sia logico fare partendo dai fondamentali.
- Conviene a tutti quotarsi
I capitali necessari sono facili da raccogliere, almeno fino a quando ci sarà questo tipo di entusiasmo. Ci sono poi tanti attori del mondo crypto che hanno individuato in questo momento quello giusto per fare certe operazioni.
- Crearsi gli anticorpi
Dovresti sentirti come a Natale dove vetrine colorate, scritte che lampeggiano, pubblicità e commercianti cercano tutti di metterti le mani in tasca per qualcosa che non desideri e di cui non hai bisogno.
Hai un piano? Continua a seguirlo, eliminando possibilmente tutto il rumore che arriverà dai mercati da qui ai prossimi mesi.
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prima o poi crollerà tutto ma sarà causato da questi progetti che gravitano attorno al comparto e che non hanno nulla di serio rispetto ad esso. Per cui bisogna lavorare di strategia e avere un piano ben preciso per approfittare dei movimenti di mercato. Mettiamoci il cuore in pace perchè le “truffe” non mancheranno mai.