L’oro continua a correre – e il suo destino continua a incrociarsi con quello del mondo crypto. Le stablecoin che sono legate all’oro e che sono basate su riserve fisiche del metallo prezioso hanno superato i 2,5 miliardi di dollari di capitalizzazione. Cosa che da un lato segnala l’estrema fame dei mercati per i cosiddetti hard asset e dall’altro la capacità del mondo crypto di offrire un altro strumento per investirci.
Questo nonostante i più popolari di questi prodotti non possano essere venduti in Europa dagli exchange e nonostante la presenza di tanti strumenti – a partire dagli ETF/ETC – per investirci. Un segnale forte che potrebbe riguardare anche Bitcoin, per i motivi che andremo a spiegare nel corso di questo nostro approfondimento.
Capitalizzazione in crescita, prodotti crypto che intercettano domanda
Le novità, o meglio le questioni degne di essere discusse, sono almeno due. L’oro continua a viaggiare spedito sui massimi, segnale di una sfiducia massima degli investitori nella tenuta finanziaria dei mercati e dei conti pubblici. È quella la spiegazione più ovvia di quanto sta effettivamente accadendo.
Con il debito pubblico USA che lascia pensare a un ingresso nell’era della fiscal dominance e con il Regno Unito e la Francia che lanciano allarmanti segnali di crisi, il bene rifugio per eccellenza continua con performance molto importanti.
La seconda delle questioni notiziabili è invece il formato scelto da una parte sempre più rilevante degli investitori per puntare sull’oro. Ok le detenzioni fisiche, ok i vecchi ETF/ETC/ETP a seconda di dove siate residenti, ma ok anche le stablecoin legate all’oro. Su tutte quelle emesse da Tether e da Paxos. Controvalore nel momento in cui scriviamo: 2,57 miliardi di dollari. Che è ancora poca cosa rispetto alla capitalizzazione dell’oro (che è di 23.000 miliardi), ma che rappresenta comunque un importante trend.
Segnali dall’economia anche per Bitcoin?
C’è poi una terza questione che potrebbe aprirsi in questa fase di mercato: in un momento che vede domanda massima per certi tipi di prodotti (ovvero gli hard asset, quelli che non possono essere creati e moltiplicati a piacimento) che tipo di ruolo può avere Bitcoin?
In tanti sono pronti a giurare che il momento in cui sarà considerato apertamente una riserva di valore dal grosso degli investitori è vicino. Per ora però il comportamento, soprattutto in questi scossoni causati dalla sfiducia verso le politiche monetarie pubbliche e verso la tenuta dei conti di certi stati, non è quello dell’oro.
Ci vorrà del tempo? Probabilmente sì – nonostante Larry Fink di BlackRock continui a insistere sulla natura di Bitcoin come scommessa anti-sistema. Dovrebbe brillare dunque, soprattutto mentre tutti sono preoccupati. Sul perché non lo faccia ancora, ne discuteremo presto sul nostro Canale Telegram VIP, anche in termini di allocazioni che potrebbero avere un senso, tra oro e Bitcoin, per un contesto di fiscal dominance che appare come sempre più vicino.
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