Finalmente c’è chiarezza. Arriva da un comunicato congiunto delle due agenzie di regolamentazione dei mercati più potenti al mondo – SEC e CFTC – e potrebbe aprire ad un’autentica rivoluzione per il mondo crypto.
Non ci sono più motivo ostativi per la quotazione spot di certe criptovalute da parte delle principali borse degli Stati Uniti, quelle che sono registrate o con l’una o con l’altra agenzia, e quindi anche per Nasdaq e NYSE, eventualmente. Borse che si erano ben guardate dall’entrare in questo mercato anche a causa dei comportamenti delle due agenzie sopracitate.
Nessun motivo ostativo
O detto in linguaggio più semplice: non ci sono limitazioni di sorta. Se si è registrati con una delle due agenzie, allora si potrà quotare la qualunque o quasi, nel mondo crypto.
Gli osservati speciali a questo punto saranno senza dubbio alcuno Bitcoin e Ethereum, che offrono i volumi più ghiotti a organizzazioni commerciali che vivono di commissioni e che potrebbero trovare almeno per queste due crypto anche appoggio da parte di diversi partecipanti istituzionali ai mercati.
Chissà se ci sarà immediatamente una reazione di questo tipo oppure se per mettersi in moto certe borse dovranno spendere tempo, sviluppo e ricerca, e più in generale denari, per un’operazione che almeno per certi asset li metterebbe in competizione diretta sia con gli exchange, sia invece con gli ETF.
Il futuro degli exchange
Gli exchange soffrono già negli USA la competizione degli ETF e delle società quotate che comprano BTC e certamente dovranno mettere in conto il fatto di potersi trovare come concorrenti anche borse molto ben organizzate e che hanno afflussi di capitali importanti.
Non è detto però che sia un male per loro, perché in realtà di tratterà in larga parte di un miglioramento delle condizioni generali del mercato, che potrebbe rendere ancora più appetibili i servizi che vengono offerti dagli intermediari classici del mondo crypto.
Una situazione che come le altre sarà da seguire. Anche in Europa (in particolare in Svizzera) si era provato un movimento di questo tipo, che però per il momento non ha cambiato ancora le carte in tavola del mercato.
Di evoluzione ce n’è – e non detto che a breve non vedremo dei nuovi intermediari sul mercato – che potrebbero spostare equilibri e anche rendere certi asset più appetibili.
Si tratta comunque di un’enorme conferma di quanto scriviamo su queste pagine da tempo: negli USA il cambiamento è reale e potremo e dovremo continuare a seguirlo per capire come si muoveranno certi ingranaggi che sono poi fondamentali per il corretto funzionamento del mercato.
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