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HashKey, che è uno dei player più importanti del Lontano Oriente nel settore delle criptovalute, ha annunciato la nascita di un fondo da 500 milioni di dollari di dotazione iniziale, che investirà in Bitcoin, Ethereum e anche in altri titoli del settore crypto. L’obiettivo sarebbe quello di offrire un veicolo finanziario in grado di offrire accesso a questo mercato a soggetti istituzionali che non vogliono procedere per conto proprio all’allocazione.
Si tratterà inoltre – almeno secondo le prime informazioni che arrivano dal fondo – di un veicolo relativamente elastico, che investirà in Bitcoin, Ethereum, layer 2 (su entrambi) e anche sui protocolli di maggior successo. In aggiunta il fondo allocherà anche in ETF tokenizzati (quali?) e anche stablecoin – allo scopo, quest’ultimo, di portare a casa dei rendimenti.
In Asia si muove qualcosa
Con qualche rara eccezione, l’Asia è forse il più lento dei centri finanziari che si sta avvicinando alla mania DAT, ovvero quella di avere delle società (in genere quotate) che investono in token crypto. Altrove – in particolare negli USA – quelle su Bitcoin e Ethereum valgono già decine di miliardi di dollari e qualcosa sta arrivando anche in Europa.
Ora toccherà a HashKey portare questo tipo di veicolo finanziario nelle disponibilità degli investitori asiatici di un certo spessore. Abbiamo infatti un nuovo veicolo che partirà con 500 milioni di dollari di capitale da raccogliere.
- In cosa investirà?
Sì è parlato di Bitcoin, Ethereum, ma anche delle soluzioni di scalabilità e anche di progetti decentralizzati che girano su questi network. Per ora però manca una lista completa dell destinazione dei capitali raccolti.
Ci saranno investimenti, afferma il gruppo, anche in ETF tokenizzati e anche in stablecoin. Non è chiaro però su quali e a che tipo di strumenti possa fare riferimento il fondo.
Un movimento che è solo all’inizio?
Dipende dai punti di vista. C’è chi, da cinico, ritiene che siamo praticamente agli sgoccioli di un trend fatto di corse importanti in termini di raccolta di capitale ma su basi forse troppo volatili.
Ad avviso di chi vi scrive, sono ancora diversi i grandi gruppi – della taglia e della reputazione di HashKey – che devono ancora fare il proprio ingresso in questo specifico comparto, ovvero quello delle DAT. E con ogni probabilità, nonostante il mercato sia in evidente rallentamento ne vedremo ancora tante.
Potranno spostare al rialzo il mercato? Dipende da quanto continuamente riusciranno a raccogliere prima e a spendere poi capitale nel settore.
Nel caso specifico di HashKey sarà interessante vedere la destinazione degli investimenti – che per ora è fissata ancora su canoni piuttosto generici.
