Fluid, un progetto DeFi di ultima generazione, ha appena ufficializzato l’inizio di una strategia di buyback sul proprio token, che verrà avviata a partire dal 1° ottobre. In linea con le attività di altri protocolli che stanno cercando di creare maggiore valore attorno alle proprie monete native, anche Fluid ha deciso di redistribuire alla comunità parte delle revenue incassate, andando direttamente a comprare sul mercato l’omonimo token $FLUID.
Ne avevamo già parlato qualche settimana fa di questa ipotesi, e di come sulla carta sembrava una proposta particolarmente bullish per la moneta. Ora invece sembra tutto pronto per incentivare una nuova domanda speculativa: domanda che, a maggior ragione, potrebbe crescere nel tempo se la piattaforma continuerà a stampare metriche positive come fatto negli ultimi mesi. Vediamo in questo articolo come funzioneranno nel dettaglio i buyback di ottobre e quali impatti concreti potrebbero avere sul prezzo dell’asset.
Fluid buyback: arriva la conferma del team
Dopo la proposta iniziale, pubblicata il 19 agosto nella sezione di governance ufficiale di Fluid, non se n’era parlato più per qualche settimana. Due giorni fa invece il COO del progetto, noto con il nickname di “DeFi Made Here” (DMH), ha confermato l’avvio dei tanto attesi buyback del token a partire da ottobre.
Secondo quanto scritto, durante il primo mese tutto il 100% dei ricavi verrà utilizzato per riacquistare FLUID, mentre per i mesi successivi c’è ancora da decidere quanta quota di revenue dedicare a questa attività. Si stima che con le entrate derivanti dalle commissioni in mainnet (80% del totale di Fluid), il protocollo riesca a generare una “buy pressure” di circa $1,5 milioni al mese.. Numero di per sé non così entusiasmante ma comunque positivo per il sentiment rialzista che può innescare tra la comunità, visto anche il trend dei buyback del momento.

Nel frattempo il team di Fluid sta lavorando per delle grosse novità che includono: il lancio della piattaforma su Solana per espandere la propria presenza, i preparativi per il lancio di Plasma, a cui partecipa la stessa Fluid come infrastruttura partner, e lo sviluppo della versione v2 del DEX.
Ancora qualche dubbio sulla modalità dei buyback
Non è ancora chiaro come verranno gestiti i buyback di Fluid da novembre in poi, dopo che terminerà il mese “prova” di questa iniziativa. In fase di governance, erano state presentate inizialmente tre possibili strategie:
- “Dynamic Buyback Based on FDV”: 100% dei ricavi impegnati per acquistare FLUID solo se l’FDV è inferiore a $0,5 miliardi, con buyback ridotti se la valutazione è maggiore
- “30-Day TWAP Buyback”: si effettuano buyback solo ed esclusivamente se il prezzo di FLUID è inferiore rispetto alla media degli ultimi 30 giorni.
- “Fixed Buyback + Treasury Allocation”: modello ibrido che compra quando i prezzi sono in discesa, e riduce gli importi durante le fasi di upside.
In ogni caso, l’idea del team sembra essere quella di provare ad implementare un buyback intelligente, che dia un aiutino alla propria moneta nei momenti di bisogno, mentre si astenga dallo “sprecare” revenue nelle fasi più positive. Servirà comunque scendere a compromessi, ed ogni proposta presenta dei suoi punti di forza e delle criticità.
Il mese di ottobre servirà come test per misurare l’efficacia dei buyback e orientare la scelta del modello futuro, in attesa di nuovi sviluppi infrastrutturali.
Fluid cresce fortissimo come protocollo
Buyback o meno, non possiamo ignorare il grande percorso di crescita che ha attraversato Fluid negli ultimi 2 anni. Lanciato appena febbraio 2024, ha già raggiunto un TVL di $1,73 miliardi, con un progressivo aumento dei capitali bloccati trimestre dopo trimestre. Presenta una delle architetture DeFi più affascinanti, unendo le funzionalità tipiche di un DEX con quelle di un money market.
Per semplificare, Fluid utilizza contemporaneamente la stessa liquidità sia per finanziare gli swap, che per le attività di prestito, così da aumentare l’efficienza complessiva del protocollo. Fino ad ora ha funzionato benissimo, attirando molti utenti e diventando il secondo protocollo di scambio su Ethereum per volumi, dietro solo ad Uniswap. Pensate che solo negli ultimi 30 giorni ha ospitato contrattazioni per $20 miliardi

Da notare come oltre $1,5 miliardi siano attualmente in borrow sul protocollo, segno di un utilizzo consistente a fronte di un TVL simile. Inoltre al Treasury gestisce asset per $143 milioni, un buon traguardo per essere in mainnet da così poco tempo.
FLUID: che impatto avranno i buyback?
Come diciamo sempre quando parliamo di buyback, non sono gli acquisti in sé a fare la differenza. Non pensate che $1,5 milioni di pressione di acquisto possa portare a chissà quali risultati quando FLUID negozia ogni giorno volumi spot per $5,44 milioni, dunque oltre $163 milioni al mese secondo i dati delle ultime 24 ore.
Parliamo chiaramente di una spinta risicata sotto al piano prettamente economico, ma comunque potenzialmente molto interessante per gli effetti psicologici che può innescare nelle menti degli investitori. Non tutti sono così sani di mente da fare questi conti, ed in generale di solito i buyback sono visti con un occhio bullish dal mercato.
Quale sarà l’impatto sul prezzo? Difficile dirlo ad ora. Probabilmente positivo, ma tutto dipenderà anche dall’outlook generale del mercato, e dalle scelte che intraprenderà il team di Fluid. Sicuramente, i buyback avranno maggior trazione rialzista se la piattaforma inizierà a generare revenue crescenti, cosa molto probabile visti gli sviluppi in corso e la base di utenti che potrebbe sensibilmente allargarsi da qui ai prossimi mesi. Gli effetti, ad ogni modo, non saranno visibili sul breve termine.
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