Home / Bitcoin NON È più l’ORO DIGITALE? Ecco l’alternativa preferita da tanti

BTC GOLD DOWN

Bitcoin NON È più l’ORO DIGITALE? Ecco l’alternativa preferita da tanti

L'oro tokenizzato spinge e raccoglie apprezzamenti. Ma è davvero equiparabile?

Bitcoin viene presentato da tempo – almeno da una certa parte di appassionati – come oro digitale, come una sorta di alternativa però molto vicina, nelle caratteristiche, alla riserva di valore per eccellenza. Il recente boom dell’oro tokenizzato – commercializzato (ma non in Europa) sia da Tether sia da Paxos sembrerebbe mettere in dubbio però questa narrativa.

A completare il quadro di sfiducia – almeno a guardarla da questo angolo – per Bitcoin come oro digitale c’è anche la performance dell’oro nel 2025, che ha battuto anche asset storicamente più volatili come $BTC. Ma siamo proprio sicuri che l’oro tokenizzato possa svolgere il compito di riserva di valore digitale meglio di… Bitcoin?

Con Bitget hai 300+5$ di bonus: ti basta iscriverti per poi ottenere coupon che puoi spendere subito per il tuo trading su questa piattaforma.

Se hanno tokenizzato l’oro, perché mai dovrei interessarmi di Bitcoin?

È una domanda in realtà intelligente. La tokenizzazione degli asset è partita in realtà qualche anno fa proprio con l’oro – e con l’arrivo sul mercato di almeno due credibili alternative, una gestita da Tether, una invece da Paxos.

Sono prodotti relativamente popolari, perché vi si può accedere anche tramite DeFi e scambiano 24/24 e 7/7, al contrario dei futures, dei CFD o di altri tipi di prodotti sull’oro… finanziario.

  • Quanto sono popolari?

Molto, ma sono comunque lontani dall’essere prodotti centrali. Per quanto riguarda XAUt di Tether abbiamo una capitalizzazione di mercato di circa 2,12 miliardi di dollari, relativamente statica nonostante il ritorno di interesse per il sottostante.

Per quanto riguarda PAXG – la versione di oro tokenizzato di Paxos, siamo a 1,3 miliardi di dollari. 3,3 miliardi complessivi di oro vero – perché è credibilmente custodito e verificato.

I due rischi dello “store of value”

Un asset che è store of value ha tipicamente due rischi:

  • Il rischio di mercato

Può capitare che anche un asset che è considerato una riserva di valore ne perda sui mercati, in particolare sul breve periodo. In realtà per l’oro la storia ci racconta di almeno due lunghi periodi recenti di bear market e di quotazioni al ribasso.

MacroTrends
Prezzi storici oro, da MacroTrends

La prima e più importante durante il periodo 1980-2006. Poi ancora dal 2012 al 2020. Questo vuol dire che chi ha comprato oro nel 1980 ha recuperato lo stesso valore dell’investimento soltanto dopo 26 anni.

Su Bitcoin si possono parimenti avere relativamente lunghi periodi di bear market. Siamo tornati ai massimi del 2021 soltanto nel 2024 e non è detto che in futuro non ci tocchi lo stesso a BTC.

  • il rischio di controparte

È la questione principale e della quale in pochi parlano. A meno di non custodire l’oro in proprio, cosa che comunque apre ad ulteriori rischi, tipicamente si investe sull’oro con contratti futures, oppure ancora con CFD, o ancora con ETF. In tutti e tre i casi (ma ci torneremo più approfonditamente in uno speciale per il canale VIP Telegram) ci sono dei rischi di controparte.

Fallisce l’emittente del CFD? Del derivato? Ancora dell’ETF? Possono esserci dei problemi a rientrare in possesso delle somme.

Con Bitcoin questo problema esiste se utilizzeremo degli ETF/ETP oppure lasciandoli sugli exchange.

La custodia di Bitcoin è infinitamente più semplice di quella dell’oro – e il rischio di controparte si può… ridurre.

L’altro rischio – il sequestro

L’oro finanziario espone ad altri rischi: può essere facilmente sequestrato. Non solo per vicende eventualmente personali, ma anche nel caso di scenari apocalittici e di repressione finanziaria.

Può succedere lo stesso con Bitcoin? No. Può accadere qualcosa nello stile Executive Order 6102 con il quale Roosevelt sequestro l’oro privato degli americani? Potenzialmente sì, ma nascondere Bitcoin è, ancora una volta, molto più semplice che nascondere oro.

È una caratteristica di una buona riserva di valore? Probabilmente sì.

  • E con l’oro tokenizzato?

Con l’oro tokenizzato uno scenario apocalittico può colpire i gestori di tali token. Ripetiamo che si tratta di uno scenario apocalittico e che prevede la disintegrazione della società come la conosciamo, ma dovrebbe essere chiaro a tutti che è molto più facile difendere Bitcoin in autocustodia di oro nei forzieri di Paxos o di Tether.

Per rispondere alla domanda che ci siamo posti in apertura: no, l’oro tokenizzato non è “oro digitale”, ma un contratto digitale che dà diritto – a certe condizioni – a dell’oro fisico. Con diversi intermediari e – soprattutto – con una superficie di attacco maggiore da parte delle autorità.

Nulla toglie che potrebbe essere molto comodo da usare – e che sul breve periodo non c’è motivo di preoccuparsi di tali evenienze. Sul medio e lungo però la durevolezza di Bitcoin…

Iscriviti
Notificami
guest

0 Commenti
Più votati
Più nuovi Più vecchi
Inline Feedbacks
View all comments