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RIPPLE BORSA

Ripple non si quoterà in borsa dopo i 500 milioni dei top player degli investimenti crypto

Nessun piano per arrivare in borsa. Ripple pensa ad altro, mentre coltiva la sua stablecoin.

No, Ripple non si quoterà in borsa, almeno per ora. Ieri è arrivata la notizia di un round di finanziamenti con ingresso nel capitale sociale da parte di Pantera, Galaxy e altri da 500 milioni di dollari, che però non sarà anticipazione di una futura quotazione in borsa. Non ci sono piani di questo tipo, ha affermato Monica Long – presidente del gruppo – a Bloomberg.

Questo nonostante il gruppo stia continuando a fare shopping di grandi gruppi della finanza tradizionale – come Hidden Road – e nonostante le importanti partnership che sono state attivate con Mastercard e Gemini.

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Nessuna roadmap per la quotazione

Ripple, in termini di società che gestisce il progetto, non ha alcuna intenzione di quotarsi, almeno per ora. Ad affermarlo è il presidente Monica Long ai microfoni di Bloomberg:

Non abbiamo una timeline per la IPO, nessun piano, nessuna scadenza.

Questo perché, sempre secondo quanto è stato affermato altre volte in pubblico da parte di Long, non c’è interesse a concentrarsi su un’operazione di questo tipo, dato che il gruppo sarebbe dotato della liquidità necessaria per affrontare spese e partnership.

Tutto questo nonostante il gruppo abbia già speso circa 4 miliardi di dollari in acquisizioni strategiche dall’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca – cambiando radicalmente il suo atteggiamento in termini di presenza negli Stati Uniti.

È un male che un gruppo non si quoti?

No. La quotazione in borsa è un meccanismo che è utile a due scopi:

  • Raccogliere capitale per ulteriore espansione;
  • Permettere una exit (parziale) ai fondatori;

Nel primo caso ha già risposto Long. Per quanto riguarda il secondo caso, non crediamo che i fondatori (che hanno avuto in passato importanti dotazioni in $XRP) ne abbiano bisogno.

Della possibile quotazione di Ripple si era già parlato inoltre in passato – sia negli USA sia in Giappone (per bocca di SBI, gruppo giapponese da sempre molto vicino a Ripple).

Intanto certi piani procedono spediti

Tra i piani di Ripple c’è quello di far assumere sempre maggiore rilevanza alla sua RLUSDstablecoin con riserva che ha recentemente superato la soglia di 1 miliardo di dollari di capitalizzazione.

Le acquisizioni di questi ultimi mesi sono anche in quella funzione e sembrerebbe che stiano finalmente producendo effetti, come dimostra il grafico che alleghiamo.

L’effetto è quello più importante per il gruppo – ovvero andare a diffondere RLUSD maggiormente su XRPL, la blockchain direttamente controllata dal progetto.

Sta funzionando – per quanto la percentuale di RLUSD su rete Ethereum sia ancora preponderante. Il cammino è appena iniziato e, come vedremo in prossimi approfondimenti su Ripple nei prossimi giorni, vedrà una graduale trasformazione della società in una compagnia finanziaria pura a metà strada tra TradFi e mondo crypto.

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