I dati trimestrali di Circle sono buoni – e comunque superiori alle aspettative. Il gruppo, che è il secondo per capitalizzazione di mercato con la sua stablecoin USDC – ha aumentato anno su anno la quantità di token stable in circolazione del 108%, così come ha aumentato i ricavi del 66%.
Tutto questo da un’azienda che nel 2025 si è quotata in borsa e che per questo motivo deve offrire agli investitori una quantità di dettagli maggiori rispetto alla concorrenza. E si accenna anche alla possibilità di emettere un token per il network Arc, blockchain in fase di realizzazione che però ha già una lunga lista di partner sui quali poter contare.
Buoni i numeri di Circle
I numeri di Circle sono importanti. Qui nella versione sintetica che è stata riportata dal gruppo nella sua nota trimestrale:
| Dato differenziale | |
|---|---|
| USDC in circolazione | +108% anno su anno |
| Ricavi totali | +66% anno su anno |
| Profitti netti | +202% anno su anno |
| Profitti netti (dato secco) | 214 milioni di dollari |
Sono numeri di crescita importanti, che però vedono comunque profitti ridotti, almeno rispetto alla concorrenza, anche per il particolare modello di business adottato da Circle per la diffusione di USDC all’interno di quello che è di fatto un duopolio, la sua stablecoin di punta.
USDC infatti viene pubblicizzata e integrata da diversi exchange – con Coinbase che è il partner principale – in cambio dei rendimenti che quei token generano (in termini di impiego delle riserve).
Rimangono dunque, a fronte di oltre 73 miliardi di token in circolazione (che rendono tra il 3 e il 4% grazie all’impiego delle riserve in un money market fund) profitti per 214 milioni di dollari.
Più interessanti le evoluzioni sul fronte della blockchain del gruppo
Circle ha annunciato da settimane la volontà di creare una blockchain propria, che avrà come scopo principale quello di offrire un’infrastruttura ai servizi finanziari che vogliono spostarsi onchain. Un’iniziativa che ricalca quella di Stripe (che è però un player nuovo del settore onchain), e che però può già contare su più di 100 partnership di primo piano.
Circle starebbe valutando, sempre secondo il report trimestrale, la possibilità di accompagnare alla blockchain in questione, anche un token. Non è chiaro ancora a che punto siamo dell’eventuale decisione, che potrebbe diventare però particolarmente remunerativa per il gruppo.
Ottica di lungo periodo
È chiaro che tutti i principali player del settore stablecoin stanno cercando di diversificare il proprio business. Tether sta investendo molto nel settore energetico e anche in quello media, mentre Circle sembrerebbe essere leggermente più indietro in questo percorso.
Percorso che però è necessario in funzione di periodi di rendimenti più bassi per i titoli a breve scadenza. Rendimenti in calo che sembrerebbero essere inevitabili per la prossima parte del ciclo, che dovrebbe prevedere degli importanti tagli ai tassi da parte di Fed.
Forse non si arriverà allo ZIRP – ovvero alla zero interest rate policy – ma è comunque una preoccupazione fondata quella dei principali player del settore, che ora (con una buona liquidità in cassa) sono alla ricerca di business alternativi. Per Circle potrebbe essere quello di Arc, con token annesso.
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