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BCE avvisa: crypto stable RISCHIO STABILITÀ. I punti per vincere “politicamente”

Arriva un altro studio di BCE - che stupisce per lucidità, senza però trovare... soluzioni.

BCE pubblica un altro, ennesimo report sui rischi che le stablecoin rappresentano per la stabilità finanziaria. Questa volta a firmarlo è Senne Aerts – che è in BCE con un programma dedicato ai neo-dottorati – che affronta tanti dei temi cari alla Banca Centrale Europea. Temi che fanno parte della recente campagna dell’istituto a favore dell’Euro Digitale.

Dato che tali segnalazioni aumenteranno di intensità man mano che ci si avvicinerà all’ora X delle relative votazioni per la fase 2 dell’euro digitale, potrà essere utile riassumerle in questo approfondimento.

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Stabilità finanziaria, stablecoin e euro

Al netto delle reazioni stizzite – per quello che in tanti hanno percepito come un nuovo attacco al settore delle stablecoin – in realtà c’è poco di nuovo nell’approfondimento firmato da Senne Aerts, Claudia Lambert e Elisa Reinhold. I temi trattati sono – a grandi linee – gli stessi toccati più volte da ECB e da membri pieni dell’organizzazione, tipicamente a sostegno dell’ipotesi euro digitale.

  • Stablecoin ancora poco rilevanti in Europa

I numeri d’altronde parlano per tutti: nelle prime 40 posizioni delle stablecoin per capitalizzazione di mercato non c’è neanche una stablecoin legata all’euro. Anche la diffusione – nella vita di tutti i giorni – di quelle legate al dollaro USA è in realtà minima. Tra le altre cose il player principale del settore, Tether, non ha ottenuto autorizzazione per operare in Europa e dunque e i suoi prodotti non sono commercializzati dagli exchange regolarmente registrati.

  • Stablecoin già piuttosto rilevanti negli USA

Se dovessimo considerarli degli stati, Tether e Circle sarebbero entrambi nella top 10 per acquisti di titoli USA. Tether sarebbe la seconda dopo la Cina, Circle la nona prima della Germania. È una mole di denaro importante che finisce nel debito USA. Particolare del quale si parla su questo giornale da tempo: è tutto debito a breve scadenza, cosa che rende la concentrazione degli investimenti ancora più rilevante, almeno per un certo segmento di mercato.

  • Outflow dai depositi!

Questa è invece la tematica con la quale BCE vorrebbe convincere le banche a opporsi alle stablecoin. Se dovesse crescere anche in Europa l’utilizzo di stablecoin, questo si tradurrebbe in meno depositi in banca. Depositi che sono un’importante fonte di liquidità a buon mercato per le banche. Vero, per sommi capi, anche questo. Difficile però trovare a una risposta al perché i cittadini dovrebbero garantire un fiume di denaro in deposito alle banche ricavandone quasi nulla. Ma questo sarà oggetto per altre discussioni.

Non solo Tether, ma anche Circle (USDC)

La soluzione? Allineare le regolamentazioni a livello globale

Se il testo è più che significativo e comunque interessante – puoi leggerlo qui – va parimenti sottolineata la chiusura parecchio fiacca. Si dovrebbero allineare, scrivono, le leggi a livello globale.

Se l’obiettivo è quello di portare certe giurisdizioni a coordinarsi con l’Europa, verrebbe un po’ da rispondere con il vaste programme – programma ambizioso – come ebbe a rispondere il generale De Gaulle.

Primo perché coordinarsi è quasi impossibile, secondo perché non è detto che la soluzione all’europea… vada bene a tutti, no?

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