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Ethereum e Bitcoin: due facce della stessa medaglia…

EDITORIALE CRIPTOVALUTA.IT – Quella che si è appena conclusa non sarà una settimana che ricorderemo con piacere. Non lo faranno neanche i milioni di investitori su Bitcoin ed Ethereum, che hanno portato a casa delle perdite importanti, con le due principali criptovalute che hanno seguito una traiettoria, in fin dei conti, simile.

Sì, da un lato abbiamo avuto il nuovo massimo storico di Ethereum, poi bruciato nell’ennesima correzione e dall’altro un Bitcoin in difficoltà lungo tutta la settimana, con dei timidi ritorni sopra quota 50.000$, poi prontamente stroncati da nuove ondate di vendita.

Il nostro punto sulla situazione settimanale di Bitcoin ed Ethereum

Una settimana, abbiamo già detto, non entusiasmante – e che sarà oggetto della nostra analisi domenicale, dell’appuntamento con l’editoriale di Criptovaluta.it, che prova a fare il punto della settimana nel criptouniverso.

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Una settimana durissima, anche per gli attacchi governativi e statali

Si parla molto di analisi tecnica e di mercati, di correzioni naturali e salutari, come se fosse il grafico l’unico sistema rilevante per il mondo di criptovalute come Bitcoin. Le cose non stanno così: oggi BTC è una potenza finanziaria che soffre anche in relazione agli interventi del regolatore e a quanto avviene nell’economia “classica”.

Che al contrario di quanto ha affermato la stampa italiana, potrebbero colpire moltissimi investitori in Bitcoin ed Ethereum che sono partiti da impegni di capitale molto bassi. E che oggi potrebbero trovarsi a pagare il doppio di quanto preventivato.

Questo ha scatenato un’ondata di vendite sui mercati che è stata, nello scorso weekend, la principale responsabile delle violente correzioni di tutto il settore. Secondo gli analisti più esperti di cose americane, ci saranno pochissime possibilità di vedere la proposta approvata in Senato. Ma tanto è bastato per diffondere il panico sui mercati.

Il che vuol dire che le aziende non potranno farsi pagare utilizzando Bitcoin & co. Tutto questo in un paese che continua ad essere vittima dell’inflazione e dove la valuta locale vale oggi 1/5 di quanto valeva soltanto pochi anni fa nei confronti dell’Euro e del dollaro USA. La Banca Centrale Turca ha sottolineato che arriveranno delle nuove regole a breve, che potrebbero però riguardare gli exchange e non gli scambi tra privati.

Questo a conclusione di una settimana durante la quale, in Turchia come altrove, ha tenuto banco lo scandalo Thodex, che i nostri lettori hanno potuto seguire in anteprima assoluta proprio sulle nostre pagine.

Sono circa 200 gli exchange che il prossimo settembre potrebbero chiudere i battenti in Corea del Sud. Questo perché ancora nessuno di questi ha deciso di ottemperare alle nuove norme – molto restrittive – imposte dal governo di Seul. Continua il braccio di ferro, in un paese che è tra i primissimi al mondo per utilizzo di criptovalute e dove gli scambi quotidiani sugli exchange hanno superato, da un pezzo, il volume degli scambi della borsa locale.

Sebbene ci possano essere delle questioni anche più tecniche dietro la correzione di Bitcoin e di Ethereum degli ultimi giorni, riteniamo che queste vicende non possano essere facilmente accantonate. Segnale del fatto che gli stati non molleranno la presa e che per il futuro potrebbero attenderci nuove regolazioni restrittive.

È nostra opinione, condivisa con diversi analisti, che sia però troppo tardi per un ban del comparto e che anche l’impegno degli stati per una valuta con valore legale, digitale e basata almeno a parole su sistemi simili non costituirà una minaccia per la futura diffusione delle criptovalute.

La settimana che ci aspetta: cosa accadrà a Bitcoin ed Ethereum?

Difficile dirlo, perché molte delle certezze che anche gli analisti avevano su queste due importantissime criptovalute sono venute meno. Ci si aspettava la solita domenica di contrazioni, cosa che, almeno per il momento, non si sta verificando.

Bitcoin sta tenendo duro intorno ai 50.000$, anche se per molti – e lo sottolineiamo anche nelle nostre previsioni su Bitcoin è a 47.000$ il supporto fondamentale. Difficile dire se la ripresa forte potrà innescarsi a breve. Rimane però importante guardare anche al medio e lungo periodo – e in quest’ottica comprare oggi vorrebbe dire mettere in cassa BTC a prezzo relativamente basso.

Per Ethereum sul tavolo c’è molto di più. Il token ha raggiunto il nuovo massimo storico, per poi correggere di oltre 300$ per token. Tutto questo mentre l’interesse, anche istituzionale, per questo network, continua a crescere. Anche in questo caso le previsioni ETH sono per noi rialziste – e anche in questa circostanza in particolare sul medio periodo.

Un piccolo dizionario per sopravvivere alla confusione su Bitcoin ed Ethereum

Chi è arrivato sui mercati da poco, potrebbe avere difficoltà a muoversi sui social, dove è tanto il jargon tra il meme e il tecnico che troveremo nelle discussioni su Bitcoin ed Ethereum.

  • Buy the dip: ovvero l’invito ad acquistare a prezzo basso. Molti lo fanno con successo. Non tutti gli inviti a comprare sui social sono però fondati, almeno sul piano analitico.
  • HODL! Storpiatura di hold, ovvero TIENI!. Un invito a non vendere durante i momenti di panico.
  • HFSP: la risposta tipica di chi investe in modo convinto in criptovalute e si sente ricordare, durante i momenti di trend negativo, che “le criptovalute sono una moda del momento”. Il significato? Have fun staying poor, ovvero Divertiti a rimanere povero!.
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Giovanni
Giovanni
3 anni fa

Cito : “Non lo faranno neanche i milioni di investitori su Bitcoin ed Ethereum, che hanno portato a casa delle perdite importanti, con le due principali criptovalute che hanno seguito una traiettoria, in fin dei conti, simille”

A me non sembra che una discesa da sopra 2500 per ethereum, per tornare in area 2200 (al momento in cui è stato scritto l’articolo) si possa definire una perdita importante.
Lo stesso dicasi per Bitcoin che da 55k passa 50k
Possiamo cominciare a parlare di perdite importanti quando si scende oltre il 30% e più.
Cerchiamo di avere il senso della misura per favore.