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Vince il popolo di Bitcoin – Marathon si arrende a Taproot

Alla fine ha vinto la community. Marathon, che è tra i più importanti miner industriali del Nord America, ha infatti ceduto alle pressioni e ha segnalato per il prossimo aggiornamento del core di Bitcoin, che includerà tra le altre cose anche Taproot.

Un momento epocale per Bitcoin, che si trova nel mezzo di una lotta intestina tra popolo, se vogliamo, e alcuni nodi che sono riusciti, in virtù della potenza di calcolo e degli investimenti effettuati, a svolgere un ruolo apicale all’interno della community.

Vince la community – Marathon segnalerà ok per Taproot

Un’ottima notizia non solo per gli appassionati, ma anche per l’igiene complessiva del protocollo, con la dimostrazione ulteriore che la decentralizzazione – nonostante gli hashrate potrebbero dire il contrario – è ancora altissima. E che ci vorrà molto di più del controllo di tanto hashrate per dettare le condizioni.

Marathon si arrende, dopo che la community era insorta

O meglio, torna sui suoi passi, dopo che era arrivato il famoso quadratino rosso nel segnale per l’aggiornamento a Taproot. Un sistema, quello di Bitcoin, che possiamo seguire qui e che ha un funzionamento piuttosto particolare. I blocchi verdi hanno infatti segnalato per l’aggiornamento al prossimo protocollo – che sarà a tutti gli effetti un soft fork – mentre i rossi non hanno ancora segnalato di essere pronti. Soltanto nel caso in cui, nel giro di 2 settimane, almeno il 90% dei blocchi segnalino per l’ok all’aggiornamento del protocollo di Bitcoin, l’aggiornamento potrà avvenire.

Tutto era cominciato con l’annuncio da parte di Ben Kaufman, uno degli account più seguiti in ambito Bitcoin su Twitter, che come è noto non le manda a dire, soprattutto quando nel comportamento scorretto sono coinvolti dei grandi gruppi che si sono avvicinati a Bitcoin.

https://twitter.com/_benkaufman/status/1398918900578934790

Un Tweet che non le manda a dire, al quale poi sono seguiti altri Tweet esplicativi della vicenda, che hanno scatenato il fronte comune di accuse nei confronti di Marathon.

Seriamente. Sei una vergogna per l’industria del mining e una nemica di Bitcoin. Spero che tu vada fallita. Una cosa è rispettare le regole statali, un’altra è cercare di implementare la censura e regolamentazioni solo per segnalare la tua compliance verso lo stato. Fatto divertente: è possibile censurare Marathon rifiutando le loro transazioni.

Un commento sul pezzo e senza mezze parole che nel giro di poche ore ha letteralmente fatto impazzire i social network e trasformato, non a torto, Marathon nel nemico pubblico numero 1. Marathon ha recentemente annunciato, pochi minuti fa, di aver implementato lo standard 0.211 e di aver segnalato il supporto per Taproot. Aggiungendo che non procederà ad ulteriore censura delle transazioni.

Vince la community – segno che Bitcoin è forte, anche quando si parla di società quotate

Marathon è uno dei gruppi industriali più importanti del comparto mining e il fatto che non sia riuscita ad imporre la propria volontà è segnale – senza ombra di dubbio – della grandissima forza e compattezza della community di Bitcoin, anche quando a rigor di logica potrebbero essere i milioni a comandare. Bitcoin è vivo, lotta e difficilmente si farà inglobare dai grandi gruppi che hanno preso in mano il mining o che hanno investito somme enormi – come lo stesso Michael Saylor, che sta cercando di essere ponte tra le due realtà.

Un’altra ottima notizia, dopo che l’India ha finalmente chiarito la sua posizione su Bitcoin. L’era del FUD è alle spalle, probabilmente. E per Bitcoin potrebbe aprirsi una nuova ennesima era di sentiment positivo.

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