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Ethereum: tutto pronto per il London Upgrade

Ci siamo. Finalmente il London Upgrade, attesissimo da chiunque operi nell’universo di Ethereum, è pronto per essere implementato sulle testnet del protocollo.

Una buona notizia, anche perché mette a tacere le solite polemiche che si sono concentrate proprio sull’incapacità di Ethereum di seguire la scaletta che porterà il progetto alla sua versione 2.0, basata su validazione PoS.

L’annuncio è stato dato via Twitter da Tim Beiko, e quindi può essere considerato come più che attendibile, con la scaletta delle implementazioni sulle diverse testnet di Ethereum che avrà inizio il prossimo 24 giugno.

Una buona notizia per Ethereum, per un upgrade importante che include 5 diversi EIP, tra i quali l’importantissimo 1559. Notizia sulla quale possiamo puntare su eToro (qui per il conto demo gratuito), intermediario che offre 23+ crypto, anche con CopyTrading (per copiare i migliori o spiarli) e CopyPortfolios (panieri di cripto diversificati e bilanciati).

La scaletta del London Upgrade

Come abbiamo detto in apertura del nostro approfondimento, abbiamo finalmente una scaletta per il London Upgrade di Ethereum. Si parte infatti dal prossimo 24 giugno, con l’implementazione in Ropsten, la testnet di prima battuta del protocollo.

Si passerà poi all’implementazione su Goerli e poi infine su Rinkeby, con data prevista il 7 luglio e il passaggio sulla mainnet che dovrebbe avvenire entro la fine dello stesso mese. Tuttavia dovremo attendere l’implementazione del 7 luglio su Rinkeby per conoscere il numero di blocco della mainnet che segnerà l’integrazione definitiva.

Grande attesa per l’EIP-1559

Nonostante siano 5 gli EIP che verranno implementati tramite Upgrade London, è in realtà l’EIP-1559 ad essere tanto il più atteso, quanto il più discusso. Sarà tecnicamente aumentata la capacità dei blocchi, sarà introdotta una fee di base che verrà distrutta durante le transazioni e, almeno nelle intenzioni dei programmatori, si dovrebbe procedere ad un decongestionamento del network.

Congestione che nelle scorse settimane era stata responsabile di un aumento vertiginoso delle commissioni da pagare per iscrivere le proprie transazioni sulla blockchain di Ethereum, causando problemi consistenti in particolare ai progetti DeFi che girano sul protocollo.

Questo sarà un passaggio intermedio poi verso la destinazione finale, con Ethereum che entro la fine del prossimo anno dovrà abbandonare PoW – il sistema di validazione che lo lega tecnicamente a Bitcoin – per passare a PoS, che dovrebbe rendere il network enormemente più scalabile, agendo al contempo anche sul costo di transazione.

Una buona notizia per Ethereum?

Sì, anche se le commissioni, complice il crack dell’intero settore, sono già scese su livelli molto più accettabili. Tuttavia non è soltanto in questa ottica che si deve giudicare il London Upgrade. Di novità ce ne saranno tante e andranno a colpire il cuore del funzionamento di Ethereum.

Tutto questo ammesso che le fasi di test vadano per il verso giusto e ci sia la possibilità di implementare i cambiamenti all’interno della mainnet. Cosa che ad oggi appare scontata e che non dovrebbe avere alcun tipo di intoppo.

Un’operazione che arriva a offrire un po’ di ottimismo all’intero ecosistema Ethereum, che se da un lato ha visto un aumento enorme del proprio valore, dall’altro è stato oggetto di campagne di FUD mirate, proprio in virtù della sua difficoltà intrinseca a completare un passaggio che è in realtà programmato da anni. Una buona notizia, nel complesso, sia per ETH, sia per l’ecosistema della finanza decentralizzata che gira, come un satellite, intorno al pianeta principale.

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