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PayPal: cripto-trading anche in UK… e si prepara per l’UE!

Dopo gli USA ora il Regno Unito. PayPal, il leader mondiale dei pagamenti digitali annuncia l’allargamento delle sue operazioni in criptovalute – con i servizi di acquisto e vendita di coin e token che saranno aperti anche ai cittadini britannici.

Una mossa che in realtà sembrava essere ovvia dopo l’ultima trimestrale, durante la quale il CEO del gruppo ha sottolineato come il settore cripto sia diventato uno dei più importanti per il gruppo.

PayPal arriva con le cripto anche in UK: a quando in Europa continentale?

Un’altra notizia bullish per Bitcoin e per tutte le criptovalute che sono supportate da PayPal. Le troviamo sulla piattaforma Capital.com (qui per un conto virtuale gratuito e illimitato) – intermediario con intelligenza artificiale per l’analisi del portafoglio e piattaforme evolute come MetaTrader 4 e TradingView – in aggiunta al servizio di segnali Trading Central.

Bitcoin, Ethereum e Litecoin entro la fine di agosto anche in UK

L’annuncio è di quelli importanti, perché aprirà il mercato di Bitcoin ma anche di Ethereum e Litecoin ad oltre 60 milioni di potenziali clienti che hanno la loro residenza nel Regno Unito. Il limite imposto sarà quello che abbiamo già visto all’interno del mercato USA, ovvero di 100.000$ per singolo cliente.

  • Ci sono già state polemiche, ma…

Ci sono state polemiche importanti per l’attivazione di questi servizi negli Stati Uniti, in quanto PayPal non fornisce un vero wallet per le criptovalute e non potremo spostare al di fuori del nostro account PayPal. Il not your keys, not your wallet che i puristi ritengono essere, a ragione, una delle questioni principali del possesso delle proprie criptovalute.

Una posizione che condividiamo, riconoscendo però a PayPal il potere di avvicinare potenzialmente centinaia di migliaia di persone al mondo delle criptovalute, che poi, dopo averci preso gusto, potrebbero pensare di passare ad una gestione più diretta dei loro cryptoasset. Una questione che, tra le altre cose, sembrerebbe essere in via di soluzione:

Stiamo lavorando alla possibilità di spostare i propri token verso wallet di terze parti. Vogliamo però essere sicuri di creare un processo senza intoppi anche per il pagamento delle tasse. E stiamo anche verificando come integrarlo con il trading e con l’acquisto di cripto tramite la nostra piattaforma.

Questo è il commento del CEO Bill Harris, durante l’ultima trimestrale del gruppo, tra le migliori della sua storia. Segno che le polemiche sono state recepite dal gruppo e spingeranno lo sviluppo dei futuri servizi.

Attenzione anche alla DeFi

Nei progetti di PayPal non c’è soltanto la volontà di operare come exchange, seppure con caratteristiche diverse rispetto a quanto siamo abituati a vedere. PayPal infatti sta lavorando alacremente per implementare infrastrutture DeFi – si vocifera di un accordo con Uniswap. Una mossa che da un lato aiuterebbe PayPal ad essere molto più efficiente e dall’altro funzionerebbe come legittimazione assoluta del segmento della decentralized finance anche presso il grande pubblico.

Quando in Europa?

Anche nell’ottica di una futura espansione PayPal ha avviato le procedure per l’assunzione di oltre 100 figure professionali per blockchain e criptovalute. L’arrivo in Europa di PayPal contribuirebbe all’allargamento del pubblico del mondo delle criptovalute. Con la possibilità per i clienti di investire anche piccolissime somme, tramite un gateway che tutti conoscono e quasi tutti utilizzano. Staremo a vedere quando arriverà l’annuncio che, seppur oggi ci siano delle vie più efficaci per operare sulle criptovalute, sarebbe comunque di grandissima importanza per il comparto.

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