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Bitcoin non vola: Perchè? | Analisi New York Times su Ucraina e inflazione

Amiamo la discussione intelligente intorno a Bitcoin, anche quando arriva da chi cerca di ridimensionarne la portata. Abbiamo oggi sul tavolo un pezzo importante ed interessante che arriva dal New York Times, che include anche un excursus su quanto sta avvenendo in Ucraina.

La domanda, in realtà ben posta (anche se senza risposte per noi convincenti) è perché Bitcoin, nonostante abbia dimostrato a chiare lettere la sua importanza e il suo caso d’uso principale, non sia ancora schizzato in alto in termini di prezzo.

New York Times e Bitcoin - Ucraina e inflazione
La nostra analisi a commento sul New York Times

La risposta breve, che poi illustreremo, è che in realtà Bitcoin non ha ancora scontato questa ondata che arriva da Russia ed Ucraina e che il prezzo short term non rispecchia il suo effettivo valore di medio e lungo. E che quindi possiamo considerare di entrarci anche con la piattaforma eTorovai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con il TOP dei SERVIZI FINTECH – intermediario che offre appunto CopyTrader per copiare i migliori e Smart Portfolios per chi vuole invece investire in modo diversificato.

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Scende in campo il New York Times: dov’è il boom di Bitcoin?

L’articolo pubblicato dal New York Times è molto interessante, nonché condivisibile quantomeno nelle premesse. Bitcoin, ed è qualcosa che abbiamo confermato anche sulle pagine di Criptovaluta.it, ha in realtà dimostrato ampiamente il suo caso d’uso principale: moneta in tempi di crisi quando le banche diventano inaccessibili.

Un caso d’uso che è stato sempre uno di quelli principalmente sottolineati anche dai massimalisti e del quale avevamo parlato anche con Giacomo Zucco nella nostra intervista.

Perché, dopo che è stato dimostrato questo caso d’uso, Bitcoin non ha avuto un forte incremento di valore? Una domanda all’apparenza solida, ma che nasconde almeno a nostro avviso un problema di comprensione di fondo. Ma prima di dire la nostra riporteremo le opinioni che sono state raccolte sempre dal New York Times, commentandole una per una anche per definire il perimetro di discussione a nostro avviso corretto.

  • Jimmy Nguyen di Bitcoin SV

Prima di analizzare quanto detto da Nguyen va fatta qualche premessa. È uno dei membri più importanti di Bitcoin SV e dunque ha tutto l’interesse a dipingere quadri foschi per Bitcoin. C’è interesse anche economico e con questa lente dovrà essere letta la sua analisi.

Le community di Bitcoin e delle criptovalute hanno spacciato per anni una falsa narrativa: Bitcoin sarebbe un porto sicuro dai mercati finanziari tradizionali. [Ma dato che Bitcoin sarebbe lento nelle transazioni] gli appassionati e i supporter di Bitcoin hanno sviluppato questo argomento della riserva di valore.

Una posizione fuori fase, perché non si è capito per quale motivo si debba parlare di riserva di valore quando il caso d’uso principale che si discute in questa circostanza è quello della moneta di riserva effettiva, ovvero quella che possiamo utilizzare in tempi di crisi. Per quanto riguarda la riserva di valore, è evidente che Bitcoin ancora non lo sia e che debba pertanto fare ancora strada in questo senso.

  • Joe Weisenthal di Bloomberg

Forse l’opinione più interessante tra quelle espresse, che fa tra le altre cose riferimento a quanto avvenuto anche in Canada, con Bitcoin che è stato valuta unica possibilità per finanziare le proteste, dopo che GoFundMe aveva rifiutato il trasferimento del denaro raccolto.

Il caos ha un doppio effetto su Bitcoin. È buono sul breve termine, ma sul lungo il fatto di poter utilizzare Bitcoin in queste circostanze aumenta l’attenzione da parte delle autorità.

Un punto che esce però fiaccato ora che sia gli USA, sia l’Unione Europea tramite MiCA si sono espresse a riguardo. Tuttavia un punto sul quale invitiamo tutti a riflettere.

La questione ucraina: cosa c’è di vero?

Arriviamo al punto saliente della questione, ovvero quello che riguarda l’utilizzo di Bitcoin in Ucraina anche allo scopo di foraggiare la resistenza. Si è trattato di un altro caso d’uso decisamente tipico, del quale ha parlato il vice-ministro dello sviluppo digitale nel paese.

Non credo che le criptovalute stiano giocando un ruolo primario, ma sono comunque essenziali in questo conflitto in termini di aiuto per il nostro esercito. In una situazione come questa, dove la banca centrale non è operativa al 100%, le cripto stanno aiutando con trasferimenti praticamente immediati.

Con le somme raccolte anche attraverso donazioni che hanno permesso l’acquisto di attrezzatura militare come visori notturni e giacce anti-proiettile. A nostro avviso tra le altre cose un understatement: sicuramente ci sono aiuti più corposi da parte di entità statali, ma è altrettanto vero che senza Bitcoin ed Ethereum l’Ucraina non avrebbe mai potuto ricevere aiuti per svariati milioni di dollari da tutto il mondo e, cosa più importante, da privati cittadini.

Perché Bitcoin non schizza in alto ora che è ovvia per tutti la sua utilità?

Crediamo, seguendo i mercati finanziari da anni, che si debbano sempre tenere conto di tutte le forze in gioco. È innegabile che Bitcoin abbia dimostrato pienamente la sua forza e la sua utilità.

Dall’altro lato è altrettanto indubbio che i timori sulle strette di Fed e la situazione molto turbolenta sui mercati finanziari sia non di buon auspicio per Bitcoin. Le due forze per il momento si equivalgono, portando $BTC ad una sorta di staticità. Tutto comunque rumore di breve periodo, e nel caso di Bitcoin è al medio e al lungo che dovremo guardare.

E i prezzi, stando almeno a guardare gli acquisti spot, sembrerebbero essere molto interessanti per molti piccoli investitori. Chi vuole attrezzarsi può farlo con Crypto.comvai qui per il conto gratis che integra anche 25$ di bonus, intermediario che propone il top anche per quanto riguarda l’acquisto diretto di Bitcoin e di altre criptovalute.

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