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Bitcoin ed Ethereum in una legge del senato USA | SEC verrebbe ancora esclusa

Noi vi raccontiamo della lotta intestina tra le agenzie USA, a tema cripto, da tempo. E vi abbiamo anche già raccontato del fatto che in diversi avrebbero provato a far passare la propria legge e dunque la propria concezione di gestione del mercato di Bitcoin e delle criptovalute.

Ora a darci manforte arriva quanto è stato diffuso dal Senato USA, dove starebbe prendendo corpo una nuova proposta di legge, in parte integrativa, in parte a quanto ci è dato capire sostitutiva di quella bipartisan già vista a firma di Cynthia Lummis.

Anche in questo caso per SEC c’è poco di cui gioire. Cosa che ci offre un angolo di forte ottimismo su quanto avverrà negli USA e su come si evolverà la situazione nella più importante delle economie del mondo. Possiamo investirci con Capital.comvai qui per ottenere un conto virtuale gratuito e con il top degli strumenti di trading – intermediario che ci permette di investire su 140+ cripto asset, compresi quel Bitcoin e quell’Ethereum che sono oggetto principe di questa proposta.

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Ancora una volta SEC fuori da Bitcoin ed Ethereum

Anche questa proposta, che arriva da Debbie Stabenow, che siede nella Commissione Agricoltura, farebbe fuori SEC quantomeno dalla regolamentazione di Bitcoin e di Ethereum. E questa sarebbe a prescindere un’ottima notizia, per tutte le ragioni di cui abbiamo già parlato all’interno delle pagine di Criptovaluta.it. Ma procediamo con ordine.

SEC esclusa da Bitcoin e cripto
Ancora una volta zero riguardi per SEC
  • Ethereum e Bitcoin in capo alla CFCT

Che è l’agenzia statale che si occupa principalmente di derivati e futures sul mercato delle materie prime. Si tratta di un colpo durissimo a SEC, che seppur ormai rassegnata a doversi accontentare del resto del mercato fuori da Bitcoin, ora vede un’altra proposta arrivare dal Senato che vorrebbe escluderla anche dal resto.

  • Il grosso delle cripto non sarebbe dunque un titolo finanziario

E questo contro quella che è la disciplina che Gary Gensler sta cercando di imporre, non senza un interesse diretto. Se dovesse infatti prevalere questa specifica lettura, saremmo davanti ad un dominio assoluto e totale di SEC nel settore. Qualcosa che sarebbe fortemente limitante per lo sviluppo futuro del settore.

  • Punite anche le attività di lobbying?

Attività che avrebbero spinto tutti i nemici di Bitcoin nelle braccia di SEC, sapendo anticipatamente che si tratterebbe di un abbraccio mortale o quasi. Uno dei personaggi potenzialmente coinvolti ha dovuto anche “ritirarsi” dal vertice della sua azienda, in quello che sarebbe un doppio colpo duro da incassare.

Sta di fatto che nonostante si voglia correre per dare all’intero comparto una disciplina unitaria, ora si entrerà nella fase che possiamo considerare di competizione legislativa, dove saranno diversi i gruppi e i membri del senato e del congresso che proveranno a mettere il cappello sulla legge che governerà Bitcoin e cripto nell’economia finanziariamente più rilevante del globo.

Ad ogni modo SEC esclusa

E su questo sembrerebbe esserci ormai poco, anzi pochissimo da discutere. SEC infatti non sembrerebbe essere riuscita a trovare il sostegno di alcuno nella sua lotta per accaparrarsi almeno una fetta del mercato cripto.

Cosa che, lo ripetiamo anche questa volta, è da scongiurarsi per tutti coloro i quali tengono a cuore questo settore e non vogliono vederlo morire sotto una montagna di limitazioni, di indagini, di processi e anche di capricci di Gensler. Bene così, anche se di sorprese potrebbero ancora essercene.

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