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CALIFORNIA ANTI BITCOIN

Governatore California blocca legge anti-Bitcoin e cripto | “Servono norme più elastiche”

Indietro tutta in California, dove il governatore ha posto veto sull’approvazione di una legge locale sugli operatori cripto e dunque principalmente sugli exchange che avrebbe creato non pochi problemi operativi ad exchange e simili. Un veto che sarà accolto con un certo entusiasmo da parte del settore, che intanto aspetta una normativa di carattere federale.

Un passaggio, quello in California, che testimonia al tempo stesso come in realtà la situazione sia politicamente complessa quando si parla di Bitcoin e di criptovalute, con sentimenti piuttosto diversi anche all’interno dello stesso partito. Sentimenti diversi con i quali i politici dovranno fare i conti anche in vista delle prossim eelezioni midterm.

Una buona notizia per il mondo cripto a 360°, almeno a nostro avviso, dato che si impedirà l’entrata in vigore di leggi che risulterebbero essere troppo punitive verso il settore. Possiamo investire su questa buona notizia con eTorovai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con il meglio che il mercato ha da offrire – intermediario che ci permette di investire al top sui principali asset del mondo cripto, con 78+ che sono già inseriti a listino.

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Il governatore della California si oppone: veto sulla legge cripto

Un potere che ha, e che ha deciso di usare. In ballo c’era una legge nata in maggio e ormai in via di approvazione, con atteggiamenti piuttosto punitivi per il mondo degli stablecoin e anche per gli exchange. Per i secondi era previsto infatti un sistema di licenze locali, simile a quello delle banche con addirittura maggiori restrizioni, e per i primi invece l’obbligo di operare con riserve detenute presso le banche per il 100% dei token emessi.

Leggi più elastiche

Gavin Newsom, questo il nome del governatore, ha indicato come premature le preoccupazioni, probabilmente anche in vista di una possibile normativa a livello federale, indicando poi le sue motivazioni in modo più articolato all’assemblea nazionale.

È necessario avere un approccio più flessibile per assicurarsi che il controllo legale sia al passo con una tecnologia che cambia rapidamente così come i suoi casi d’uso, per una legge che dovrebbe essere ritagliata intorno agli strumenti più propri per mitigare il danno ai consumatori.

Un parere che dunque tra le righe accusa l’impianto normativo di essere eccessivamente ingessato, con uno scenario cripto che effettivamente continua a cambiare a ritmo molto rapido e con una normativa di carattere generale che sarebbe sicuramente errata se dovesse far riferimento eccessivo a quanto accade qui ed ora.

Il tutto mentre negli USA cresce la domanda per un impianto normativo chiaro, con la speranza da parte degli exchange di avere un punto di riferimento legislativo che permetta lo sviluppo del settore senza che sia eccessivamente punitivo.

Negli USA la discussione sulle cripto si fa caldo

Con le midterm ormai ad un tiro di schioppo e il tema cripto che si fa sempre più caldo, poteremo aspettarci altri interventi di questo tipo e un crescente dibattito pubblico negli Stati Uniti. Luogo che ha un’enorme importanza sia per i volumi di scambio sia per il ruolo di guida informale che ha sempre avuto nel settore finanziario.

Quella che arriva dalla California è una buona notizia, alla quale ci auguriamo che si accompagnerà una normativa di livello federale ampia ma che lasci libere le mani agli operatori che vogliono offrire servizi nella legalità. Il tutto mentre anche il MiCA potrebbe avere una forma finale decisamente più “lassista”.

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