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Ripple: stop a sogni di quotazione in borsa | Parla il CEO

Il CEO di Ripple rinvia i sogni di quotazione in borsa. Ambiente ostile per le crypto.

Si torna a parlare di una vecchia questione che riguarda Ripple e più nello specifico la società che gestisce l’intero progetto. E a tornare a parlare è il CEO Brad Garlinghouse, che spegne l’entusiasmo su una possibile quotazione in borsa della quale s è parlato con una certa insistenza nel corso degli ultimi mesi. Si era anche parlato, tenendo conto delle difficoltà del gruppo ad affermarsi negli USA, di una quotazione possibile all’estero, anche questa però ipotesi cassata dal capo di Ripple.

Niente di fatto, dunque. O meglio, sarà il caso di aspettare in quanto l’atteggiamento degli USA verso questo tipo di tecnologie non sembrerebbe essere dei migliori. Cosa confermata anche dall’aggressività con la quale SEC, l’authority che si occupa di vigilanza sui mercati, continua a attaccare i leader del mercato.

E quindi svanisce, anche se sarebbe meglio dire che sarà rimandato, il grande passo per la società che è dietro Ripple e che dalla propria quotazione in borsa non avrebbe che da guadagnarci.

Brad Garlinghouse frena gli entusiasmi: la quotazione in borsa può aspettare

Ripple sta vivendo un buon momento. Nel 2023 ha portato a casa una vittoria, anche se parziale, nella causa che la vede contrapposta a SEC. Causa che tornerà a fare capolino tra qualche settimana e che però non è l’argomento principale del quale si discute a tema XRP in queste ore.

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Garlinghouse è intervenuto ai microfoni di CNBC parlando anche di possibile quotazione in borsa, un tema ricorrente tra gli appassionati di Ripple e che però dovrà, appunto, aspettare:

Provare a quotarsi in borsa con un regolatore così ostile che deve approvare il form S-1 [quello per la quotazione, NDR] non sembra qualcosa di divertente. Coinbase ha avuto il suo S-1 approvato e ora SEC li sta comunque citando in giudizio per aver fatto esattamente quanto era scritto nel form S-1.

E ha poi parlato anche della possibilità di quotarsi all’estero. Si era parlato in passato del Giappone, paese dove ci sarebbe stata l’importante SBI Holdings a dare una mano, società finanziaria di primo profilo che da tempo è partner di Ripple. Tuttavia, è un’ipotesi che per il momento dovrà attendere.

Quel che abbiamo inteso dalle parole di Garlinghouse è che la priorità sarebbe quella di quotarsi negli USA, mercato certamente preferibile per liquidità, per apertura agli investimenti in certe tecnologie, nonché per dimensioni.

Non se ne parlerà prima del cambio al vertice di SEC

E manca ancora molto. Ci sarà pertanto da portare pazienza, mentre gli appassionati si concentreranno sul seguito della causa contro SEC, una causa che sarà definitoria del futuro di XRP almeno negli USA.

E che avrà degli strascichi importanti anche per il resto del mondo crypto. A partire da quello degli exchange.

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