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Binance chiede alla Nigeria il rilascio del suo dirigente. Il crypto exchange domani a processo?

Si arricchisce di ulteriori particolari il caso Nigeria contro Binance. E l'exchange chiede il rilascio del suo dirigente.

Continua l’escalation di attriti tra Binance e il governo nigeriano, governo che ha trattenuto da tempo due dirigenti del gruppo (uno dei quali apparentemente fuggito), con le accuse che potrebbero essere formalizzate già domani davanti al giudice che sarà responsabile della causa.

Una serie di attriti per una lista di accuse nei confronti dell’exchange che sono in crescendo e che testimoniano di una situazione tutto fuorché tranquilla, per quanto al netto del dirigente ancora in stato di fermo, non sembra che Binance abbia molto da temere.

Lo stesso exchange ha consegnato al pubblico, tramite il suo account X, un relativamente lungo messaggio con il quale afferma che in realtà non ci sono motivi per trattenere il dirigente, in quanto privo di potere decisionale e comunque non coinvolto nella diatriba tra il gruppo e il governo di Lagos.

Il caso Binance-Nigeria va avanti

E non nel migliore dei modi per l’exchange crypto fondato da CZ, che periodicamente si trova impegnato in diatribe più o meno serie con diversi governi del mondo. Quella con la Nigeria diventerà però probabilmente un caso per gli studenti di diritto, dato che per l’appunto due dirigenti del gruppo (di cui uno fuggito) sarebbero ancora in stato di fermo, con le accuse che dovrebbero essere formalizzate già domani.

Nel frattempo Binance ha confermato alle autorità nigeriane – almeno questo è quanto si legge da un messaggio che l’exchange ha affidato a X, che uno dei due, quello ancora presente nel paese, Tigram Gambaryan, non avrebbe alcun tipo di potere decisionale all’interno dell’impresa.

Binance richiede rispettosamente che Tigran Gambaryan, che non ha potere decisionale nella società, non sia ritenuto responsabile mentre ci sono discussioni attive tra Binance e gli ufficiali del governo Ninigeriano.

Account ufficiale X di Binance

La questione, che è arricchita dall’hashtag #BringTigranHome, ovvero portate Tigran a casa, sembra non finirà però qui. Secondo diverse testate locali i giudici sarebbero pronti a incriminare sia Gambaryan, sia l’altro dirigente fuggitivo (in contumacia in questo caso), nonostante le richieste di Binance.

Cosa rischia Binance?

Non è chiaro, perché in realtà di accuse ce ne sono state diverse, dall’aver favorito manipolazioni sulla valuta locale, fino invece al riciclaggio di denaro.

Accuse che in assenza di documenti formali e dettagliati non siamo ancora in grado di giudicare. Con ogni probabilità ne sapremo di più domani, il giorno in cui sembra che i giudici finiranno per rendere pubbliche le accuse quantomeno verso il dirigente incolpevole secondo Binance.

Un caso che in diversi momenti dello sviluppo di questa vicenda abbiamo definito come ai limiti dell’assurdo e che probabilmente continuerà su questa falsariga.

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