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TORI 5

5 SEGNALI BULLISH: Bitcoin, Ethereum e altseason saranno spinte da…

5 tori, come i Power Rangers, che proveranno a spingere il mercato oltre gli ostacoli.

Con Wall Street che ha venduto durante tutto il mese di agosto (con l’eccezione di ieri), ci sono diversi motivi per essere preoccupati. La bull run innegabile di Bitcoin è stata sostenuta a lungo dagli acquisti di ETF e di società quotate. E se questo filone dovesse ridursi o sparire, dovremmo fare i conti con una domanda retail pressoché inesistente.

È bastata una settimana di ribassi a Wall Street (in termini di capitali in ingresso) per far pensare il peggio a tanti investitori, in particolare quelli che con tenerezza definiamo della domenica. Ovvero quelli che o non hanno mai affrontato il mercato crypto per un periodo lungo, o che dimenticano quanto avvenuto in passato, lasciandosi ancora una volta trasportare dai risultati degli ultimi giorni, realizzandone previsioni di lungo periodo.

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Disperazione, stanchezza, noia: è già finita la corsa che ci avevano promesso?

Gli appassionati di criptovalute hanno tanti difetti. Il peggiore è di gran lunga quello di prendere dati di breve e trasformarli in un trend di lungo e lunghissimo periodo. Se eravamo sulla cresta dell’onda soltanto due settimane fa, quando gli ETF acquistavano miliardi a settimana, ora siamo nella disperazione più totale, perché hanno smesso, per qualche giorno, di comprare.

Stasera parliamo di tutto ciò che trovi in questo approfondimento

È una situazione della quale parleremo anche stasera in live sul nostro Canale YouTube. Se hai già investito o se stai pensando di farlo, oppure ti sei stancato e vuoi uscire, segui la nostra live. Avrai anche occasione di chiedere delucidazioni sui temi che ti stanno più a cuore.

Politica monetaria: siamo alla svolta

Bitcoin ha avuto un’ottima performance anche nel corso della fase di politiche monetarie più restrittive degli ultimi 30 anni. I tassi sono stati molto alti molto a lungo – almeno secondo gli standard post 2000, ma questo non ha fermato la corsa.

I tassi devono cominciare a scendere: il mercato del lavoro USA ha iniziato a scricchiolare, e cominciano a prevalere letture che vedono maggiori rischi recessivi che di inflazione. Non sappiamo quanti tagli ci saranno da qui a fine 2025, ma i mercati ne prezzano già tra 2 e 3.

Medio e lungo periodo ottimi per questi progetti crypto

Ne ha parlato Matt Hougan nel suo più recente report. SEC ha aperto alla tokenizzazione degli asset e a una maggiore integrazione tra mercato finanziario tradizionale e mercato crypto.

Ci sono diversi vincitori, che però non hanno ancora raccolto il dovuto sul mercato. Hougan ha parlato dei principali layer 1, di Ethereum insieme a Solana, Avalanche e anche chain minori. E ha anche parlato con toni entusiastici di AAVE, e altri protocolli DeFi.

ETF: arriveranno a settembre-ottobre, e sposteranno l’attenzione di molti

I retail vecchio stampo non ci sono in questa fase di mercato. E forse non esistono più. I nuovi sono quelli che passano dagli ETF e che preferiscono investire in crypto che hanno una presenza presso le principali borse mondiali.

A settembre, al massimo a ottobre, avremo tanti nuovi ETF, in particolare sulle principali alt per capitalizzazione di mercato. Potrebbe volerci del tempo prima di vedere l’ingresso di capitali importanti (con Ethereum c’è voluto almeno 1 anno).

Tuttavia, non ci sembra il caso di lamentarsi di avere a disposizione una finestra pre fare quello che si chiama, in gergo tecnico, front run.

L’amministrazione USA continuerà a spingere

Per una maggiore apertura del settore, per una sua maggiore integrazione con il mondo della finanza tradizionale. Saranno passi graduali, che man mano però faranno montare l’entusiasmo. O almeno questa è la lettura che ne danno i più tra gli analisti.

Ottimismo eccessivo? Chi vi scrive ritiene che quasi nessuno abbia compreso la portata della rivoluzione. Non ne beneficeranno tutte le crypto, non ne beneficeranno tutti i network. Ma nel complesso ci saranno movimenti molto interessanti.

Forse c’è spazio per un soft landing

Sempre ad avviso di chi vi scrive, la stagflazione è il pericolo più grande anche per le crypto. Ne abbiamo parlato ieri in dettaglio con numeri alla mano. L’ottimismo però c’è ed è basato sui numeri.

Probabilmente, nel peggiore dei casi, si preferirà lasciare l’inflazione sopra il target (pur non potendolo ammettere pubblicamente). È una buona cosa? Non per le generazioni future, e neanche per quelle presenti (che non capiscono che l’inflazione si comporta come una tassa).

Ma i mercati andranno, in un contesto del genere, su. E tanto basterà a chi investe, che si sentirà un gran genio pur perdendo dalla tasca sinistra quanto aveva messo nella tasca destra.

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stefano
stefano
3 mesi fa

fra 4 anni, alla fine del mandato di Trump, molti si mangeranno le mani… non c’è momento migliore di questo per investire