Dopo il tentato (e parzialmente fallito) assalto a Monero, ora Qubic sembrerebbe pronto a tentarne un altro. Tra le mire del progetto, che si è fatto pubblicità cercando di prendere il controllo del consenso di XMR, ci sarebbe Dogecoin, dopo una votazione avvenuta sul server Discord del protocollo.
Il tentativo però non sarebbe, almeno questa volta, di ottenere il 51% dell’hashrate per portare un attacco, ma semplicemente di fare mining di $DOGE per profitto.
Un altro attacco?
Del tentativo di attacco portato a Monero avevamo già parlato, sollevando i nostri dubbi e soprattutto mettendoci in attesa di analisi indipendenti per capire se fosse riuscito o meno. Analisi indipendenti che sono arrivate e che hanno parlato di fallimento, se l’obiettivo era stato quello di controllare il 51% dell’hashrate del progetto.
Ora però potrebbe toccare a Dogecoin, con un tentativo che però non potrà partire subito e che necessiterà, a parlare è il leader del progetto, di mesi prima di poter essere implementato.
Per evitare incomprensioni: i preparativi per iniziare a fare mining di Dogecoin richiederanno mesi di sviluppo. La pool di Qubic nel frattempo continuerà a fare mining di Monero.
Non si tratterà però, afferma sempre Sergey Ivancheglo, leader di Qubic, di un attacco, ma di una semplice operazione di mining:
Sta diventando ridicolo. La community di Qubic ha votato per fare mining di Dogecoin, non per attaccarlo
Rispondendo così ad articoli apparsi su internet che hanno parlato di ennesimo attacco creato nell’ecosistema di Qubic ai danni di altri progetti.
Una campagna pubblicitaria?
È evidente che certe operazioni siano state condotte anche allo scopo di rendere più visibile e maggiormente seguito un progetto del quale in pochi avevano sentito parlare fino ad oggi.
Mentre non possiamo sapere se ci sarà il tentativo di prendere il controllo di Dogecoin, rimane certamente da tenere conto del comportamento, certamente non accomodante, che lo stesso protocollo ha tenuto nei confronti di Monero, causando non pochi problemi al progetto e alimentando discussioni infinite sui social sia sulla sicurezza del protocollo stesso, sia sulla sua capacità di resistere a eventuali malintenzionati organizzati.
Da alcuni tweet di Ivancheglo è evidente che non abbia granché simpatia per il mondo della Proof of Work.
Tanta elettricità viene sprecata per la PoW. Abbiamo bisogno di quell’elettricità per l’intelligenza artificiale. Queste parole potrebbero essere difficili da comprendere ora e non posso rivelare di più. In futuro saranno più comprensibili.
Una sorta di battaglia per riallocare energia dove, almeno nell’opinione di Ivancheglo, sarebbe più utile. Comprensibile? Poco. Lo capiremo, come afferma lui, più avanti? Chissà.
Per ora rimarrà relativamente da monitorare la situazione sul fronte Dogecoin, per quanto appunto per stessa ammissione del leader, serviranno mesi prima di poter tentare quanto è stato tentato su Monero.
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