Sono quasi 70 e hanno superato i 4 milioni di Ether in cassa. Sono le società quotate che hanno scelto di diventare treasury e che hanno optato per la seconda della classe. Ai prezzi attuali parliamo di oltre 16 miliardi di dollari in ETH, una somma che supera anche quella accumulata dagli ETF, segno che il trend, almeno in campo Ethereum, è più forte in questo senso rispetto a quello di Bitcoin.
Dalle società più strutturate a quelle invece che stanno tentando l’ultimo possibile salto nel vuoto, ci saranno da fare diverse considerazioni per chi ha già investito in $ETH e chi invece sta pensando di farlo, anche nell’ottica di una correzione settimanale che ha fatto preoccupare i più.
Tom Lee ma non solo: il trend delle quotate su Ethereum cresce
I numeri sono sbalorditivi. Secondo quanto è riportato da StrategicETHReserve le società quotate che hanno in cassa Ethereum sono diventate 69, il grosso delle quali negli Stati Uniti. I numeri in aggregato ci raccontano di un trend forte, che supera i 16-17 miliardi di dollari di capitalizzazione (tenendo conto soltanto delle detenzioni in crypto) e che continua a crescere.
- Una lotta a 3
Per il primato del settore sembra che le società siano tre. C’è Bitmine Immersion Tech di Tom Lee, società che ha già comprato 1,5 milioni di ETH (per 6,5 miliardi di dollari di controvalore) e che punta al 5% dell’intero circolante.
C’è poi SharpLink Gaming, che è la società guidata da Joe Lubin (co-fondatore di Ethereum), che ha accumulato circa la metà (740k Ethereum per 3,1 miliardi di dollari). E infine c’è The Ether Machine – società che ne ha già accumulati 345.000, per 1,4 miliardi di dollari di controvalore.
- Meglio degli ETF
L’altro dato interessante è che queste società hanno rapidamente superato quanto accumulato dagli ETF negli USA. C’è solo iShares di BlackRock che continua a tenere il passo, per quanto in realtà nell’ultima sessione di trading l’ETF della società di Larry Fink abbia perso non poco.
Un passaggio di mano?
È ancora troppo presto per dirlo. C’è chiaramente un grande entusiasmo intorno a questo tipo di attività, che sta aiutando non solo nelle quotazioni in borsa, ma anche nella facilità con la quale queste società raccolgono capitali.
Come ci ha detto Matthew Sigel di VanEck, le società meno efficienti di questo comparto finiranno per diventare degli obiettivi di acquisizione da parte di quelle più strutturate, che saranno in larga parte quelle che abbiamo già citato, almeno in ambito Ethereum.
È una situazione bullish?
Dipende dai punti di vista. Sul breve certamente questi acquisti stanno esercitando una pressione positiva su $ETH, finendo per aumentarne la domanda.
Sul medio e lungo periodo ci saranno altre questioni da considerare, con discorsi che abbiamo già fatto sul nostro Canale Telegram VIP – dove troverai non solo segnali, ma anche approfondimenti sulle azioni crypto, sulle condizioni macro e su altre questioni che possono impattare sui mercati.
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