Per Ripple (XRP) questo non sembra un buon momento sui mercati. La crypto deve resistere alla crescente pressione dell’offerta se vuole mantenere integra la sua struttura rialzista nel medio termine, pena un potenziale sell-off da parte degli holders che detengono molti profitti non realizzati.
Dal punto di vista dell’analisi on-chain, emergono segnali che suggeriscono una possibile capitolazione dei prezzi nelle prossime sessioni. Allo stesso tempo rimane però aperta anche una chance per XRP di riuscire a compiere un’ultima cavalcata al rialzo in stile 2017. Cerchiamo di capire dove potrebbe essere diretta la criptovaluta e quali forze ci sono in gioco in questo momento.
XRP: una situazione difficile ed incerta
Secondo un’ottica prettamente di analisi tecnica, XRP sta vivendo una situazione di compressione parecchio indecisa. Ne abbiamo già parlato questa mattina nell’ottima analisi di Alex Lavarello: Ripple è incastrata nel range tra i $2,78 ed i $3,20, in attesa di prendere una decisione chiara sul grafico.
Se pensiamo a quello che è il sentiment degli investitori del progetto, ci troviamo ad un bivio. Da un lato in molti sono ottimisti che la chiusura del lungo caso giudiziario contro la SEC, in aggiunta alla possibilità sempre più fattibile del lancio di un ETF spot basato su XRP, possano ridare nuovamente un pò di ebrezza alle quotazioni.
Dall’altra parte, qualcuno inizia ad essere diffidente sul futuro di Ripple, soprattutto dopo la recente accusa del famoso analista on-chain “ZachXBT”, che a fine luglio aveva descritto il progetto come “uno schema multi-level marketing”. Pesano in particolare le continue vendite dei fondatori, che qualche settimana fa hanno estrapolato circa $175 milioni grazie alle ricorrenti vendite del token.

Gli holders di lungo termine potrebbero capitolare le proprie posizioni
Secondo una basilare lettura dei dati on-chain, più nello specifico dell’indicatore “XRP: Long Term Holder NUPL”, possiamo valutare quello che è il comportamento degli investitori più pazienti su Ripple, quelli che detengono coins da almeno 155 giorni. Questa metrica ci aiuta a calcolare quelli che sono i guadagni o le perdite non ancora realizzati dagli holders di lungo periodo.
Questo dato ci può essere di grande aiuto, perché possiamo individuare quei livelli che storicamente hanno portato ad un capitolazione o ad un’esplosione al rialzo. Il concetto è che quando ci sono troppi profitti latenti per troppo tempo, allora c’è un rischio maggiore che qualcuno decida di vendere per mettere al sicuro i guadagni. Al contrario, una quantità di perdite non realizzata esagerata può innescare un rimbalzo grazie ad un esaurimento della potenziale pressione di vendita.
In questo momento ci troviamo appena sotto la fase di euforia, toccata tra dicembre 2024 e febbraio 2025. In passato nel 2017 il passaggio da “euforia” a “convinzione” ha portato poi ad una grossa distribuzione nei mesi successivi. Chiaramente non possiamo sapere se la storia si ripeterà, ma in genere i comportamenti degli holders sono ciclici e tendono a seguire schemi ricorrenti.

Alcuni investitori stanno scaricando pesantemente
Un altro dato che suggerisce di rimanere in allerta su XRP è il grafico “XRP:Hodler Net Position Change”, che calcola la variazione netta delle posizioni detenute dagli holders di lungo termine. In poche parole, si osserva se le i detentori della moneta stanno aumentando o diminuendo le riserve in un dato periodo, leggendo i trasferimenti on-chain.
È interessante porre attenzione su questa metrica perchè solitamente grossi scarichi da parte degli holders arrivano in concomitanza di quotazioni al rialzo, poco prima che si inneschi un sell-off. Questo perché gli smart money su Ripple in genere trasferiscono grossi quantitativi di XRP quando il prezzo è a loro favorevole, anticipando correzioni successive.
A dicembre 2024 un grosso outflow ha poi portato ad una correzione dei massimi. Nel gennaio 2021 un movimento di coins in uscita ancora più consistente ha prima portato ad una nuova corsa al rialzo, per poi lasciare spazio all’ingresso del bear market. Ora ad agosto c’è stata una nuova diminuzione delle posizioni degli holders, la più grande da inizio anno.

Ripple: c’è ancora una speranza per ripetere la fiammata del 2017?
I più attenti ed i più ottimisti si saranno sicuramente accorti che, per certi versi, la struttura grafica di XRP ricorda un pò quella del 2017, dove dopo una salita verticale, c’è stato un periodo di consolidamento che ha poi portato ad un ultima corsa forsennata, per poi lasciare spazio all’avanzata degli orsi. Anche secondo un’interpretazione della metrica on-chain “XRP: MVRV Z-Score”, notiamo un pattern simile.
Questo indicatore mostra quanto il prezzo attuale di XRP sia sopravvalutato o sottovalutato rispetto al suo “fair price”, comparando il valore di mercato con il suo “valore realizzato”, ossia il prezzo medio a cui la moneta è stata effettivamente acquistata dagli investitori. Ci fa capire se ci troviamo in una zona “pericolosa” per la price action, o se invece il mercato ha ancora margini di crescita.
Ecco in questo momento notiamo come dopo la leg up di fine 2024, l’MVRV Z-Score si sia raffreddato, in maniera simile a quanto successo nel 2017 dopo il primo rally. Molto interessante osservare anche come a questo giro sembra ci sia più forza e fiducia rispetto al 2021, quando c’erano ancora parecchie questioni irrisolte su XRP, prima su tutte la causa contro la SEC.

Ovviamente se ci dovrà essere spazio per un altra avanzata dei tori, non aspettatevi le percentuali folli del 2017, sia perché la marketcap è più alta ( sono state emesse nuove coin), sia perchè c’è una maggiore maturità del mercato. Intanto la prima sfida è resistere ad una possibile capitolazione.
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