Bitcoin torna a battere Ethereum: Wall Street cambia di nuovo PREFERENZE

Le cose tornano a loro posto, almeno per chi ritiene che sia naturale che la più capitalizzata tra le criptovalute debba performare, in termini di ETF, meglio della seconda più capitalizzata. Nella giornata di ieri a Wall Street abbiamo visto uno scarico delle posizioni su $ETH, mentre su Bitcoin si spendevano ancora centinaia di milioni di dollari.

Una rondine non fa certamente primavera e una sola giornata di trading non può descrivere alcun trend, fosse anche soltanto di breve periodo. Il primo segnale però c’è – e riguarda una certa stanchezza di Wall Street per gli asset più rischiosi. Qualcuno ci sta ricamando sopra una teoria del nuovo andamento del mercato – che analizzeremo insieme.

Bitcoin torna a battere Ethereum

Il dato più semplice parte dai numeri. Nella giornata del 2 settembre 2025, a Wall Street gli investitori hanno aumentato la loro esposizione verso Bitcoin, mentre hanno diminuito quella su Ethereum. Una situazione che si potrebbe ritenere naturale, data la grande differenza tra i due prodotti in termini di capitalizzazione.

Tuttavia la notizia rimane rilevante perché in realtà per tutto agosto Ethereum ha performato, sotto l’aspetto degli inflow, meglio di Bitcoin.

In realtà sono tre le sessioni di trading consecutive che hanno visto Bitcoin battere Ethereum. Mai però negli ultimi tempi si erano viste giornate in cui gli inflow su BTC erano positivi e al tempo stesso negativi su ETH.

• Cosa sono gli inflow?

Calcolano l’ingresso di nuovo capitale all’interno di questi prodotti, capitale che è effettivamente conferito. E quindi sono una buona misura dell’appetito che i mercati hanno per l’una e l’altra categoria.

Già finita la corsa di Ethereum?

Come sempre il mondo crypto, a partire dagli analisti, pecca eccessivamente di eternalizzazione di questioni di breve periodo. Quello che accade nelle ultime 48-72 ore finisce per diventare un tema che dovrebbe riprodursi quasi all’infinito.

Inutile forse anche ricordare ai nostri lettori che non è quasi mai questo il caso. I numeri delle ultime tre sessioni di trading sono significativi, ma dicono poco di come stiano andando le cose per ETH, che potrebbe comunque vivere un breve periodo di stanchezza dovuto anche alla grande corsa e ai grandi afflussi, anche dalle società quotate, di cui è stato oggetto.

I mercati sono inoltre in leggera fase risk off (è la performance di ieri di Bitcoin a stupire, più del resto) e ci sta che un investimento che viene ritenuto correttamente come molto rischioso venga ridotto.

A poco serve puntare anche alla notizia dello scarico di 10.000 ETH da parte della Foundation, questione più che esagerata dai media e che non tiene conto del funzionamento di certi meccanismi.

Occhio a Solana?

Sì, e ne parleremo a breve anche in altri canali – qui il nostro su Telegram – perché il mondo delle crypto “finanziarizzate” potrebbe avere presto un altro contendente. Per la cronaca però l’unico ETF quotato negli USA a tema Solana ieri è rimasto completamente fermo ed è ancora a 190,4 milioni di dollari complessivi di capitalizzazione.

Arriveranno però gli altri – a breve – che potrebbero allargare la platea di asset che piacciono a Wall Street a tema crypto.