È partito senza token associato, un po’ come aveva fatto anche Linea. E invece per Base potrebbe arrivare – almeno secondo quanto afferma Jesse Pollak, un token legato al proprio network. Non ci sono ancora piani definitivi, cosa che andrebbe sottolineata per chi vuole già mettersi alla ricerca dell’airdrop – ma per chi è alla ricerca di un tentativo magari più utile di tanti altri che abbiamo già visto, è certamente una notizia da seguire.
Base si è già confermato il layer 2 forse più importante del mondo Ethereum, complice anche il fatto che si tratta di un network sviluppato all’interno di Coinbase – exchange che ha ovviamente buon gioco a diffondere certe tecnologie.
Cosa è cambiato?
In realtà molto – e crediamo quasi tutto sul piano legale. Due dei layer 2 più importanti per Ethereum, perché spinti da due grandi società del settore crypto, erano nati senza intenzione alcuna di avere un token, forse proprio per l’atteggiamento, a quel tempo, di SEC, l’agenzia governativa che si occupa di regolamentare i mercati.
Ora SEC c’è ancora, ma ha al suo vertice Paul Atkins – cosa che ha portato i favorevoli al mondo crypto in vantaggio, cosa che ha cambiato in modo importante il perimetro di azione dell’agenzia e dunque anche quello della libertà di chi lancia nuovi progetti.
La possibilità che il network si doti di un proprio token è stata fatta circolare da Jesse Pollak, che ha confermato durante BaseCamp (evento dedicato appunto a questo network) la possibilità di avere un token collegato al network.
- Il piano è ancora nelle prime fasi
Non ci sarebbe nulla di deciso però per il momento, con il programma che potrebbe essere sospeso o comunque non arrivare mai a termine.
Va dunque preso con le pinze, per ora, l’annuncio, dato che non solo manca la certezza sul lancio del token, ma anche per quanto riguarda le modalità con le quali sarà eventualmente distribuito.
Una stagione molto diversa dalla precedente
Rimane inequivocabile un cambio di passo enorme per quanto concerne gli atteggiamenti anche di network che sono legati a realtà aziendali importanti, come Base.
Ciò che ha portato probabilmente alla decisione iniziale di non lanciare token associati a network di indubbio valore (e di altrettanta indubbia diffusione) è da ricercarsi in questioni più squisitamente legali.
Tant’è che INK, il network che invece fa capo a Kraken ha già accelerato sul tema. Probabilmente ne vedremo arrivare degli altri, in quella che passerà alla storia come la stagione del liberi tutti.
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