Home / Aster, $STBL: a spostare miliardi e mercati crypto sono sempre gli stessi

volano token

Aster, $STBL: a spostare miliardi e mercati crypto sono sempre gli stessi

La verità è che a muovere i denari sono sempre gli stessi. E ora?

Le storie di Aster e di $STBL si incrociano in realtà con tanti vecchi del mondo crypto. La verità è che l’apertura degli Stati Uniti al mondo crypto ha permesso a tanti rimasti non ai margini, ma comunque entro limiti ben definiti, di tornare alla carica. E tutto quello che vediamo in questi giorni, da nuovi token che volano su quotazioni incredibili, a società quotate che investono in crypto, ha quasi ovunque la stessa matrice.

Sono nomi noti, che hanno avuto o hanno ancora enorme impatto su alcuni centri nevralgici del mercato – e che muovendo una quantità importante di denaro sono in grado, come i miliardari più intelligenti, di far accadere cose che altrimenti non sarebbero mai accadute.

Qui con Bybit hai 5.000$ di bonus: iscriviti per ottenerli task dopo task e anche per portare a casa future promo che saranno esclusive per i lettori di Criptovaluta.it®.

Aster, ma anche $STBL – e qualche DAT

I casi della settimana sono due: Aster, protocollo che offre a grandi linee gli stessi servizi di Hyperliquid e che ha visto il proprio valore decuplicare dal prezzo di lancio, ovvero il prezzo che il token aveva inizialmente sugli scambi.

Il secondo è $STBL, legato a un protocollo che offre stablecoin con rendimento, che arriva da uno dei fondatori originali di Tether e che sta spopolando, benché si tratti del prodotto di governance del protocollo. L’intero progetto infatti si basa su USST, una stablecoin sovracollateralizzata, che offre accesso a $YLD, un NFT che incorpora il rendimento del token.

C’è un filo conduttore tra i due progetti: si tratta di CZ. La sua YZI Labs, che un tempo si chiamava Binance Labs, ha sicuramente investito nella prima, ovvero in $ASTER, e ha contribuito anche al suo successo tramite l’exchange che ha fondato ma che per motivi legali non può più guidare. Nel secondo caso invece non sembra che ci siano investimenti diretti, ma è comunque presente in Binance Alpha, una sorta di salotto ad accesso semi-libero che ha già fatto la fortuna di diversi token che ha appoggiato.

  • Ok: allora è facile, basta guardare i token nei quali ha investito YZI Labs

No. Questa è una strategia stupida, che non tiene conto di diversi fattori. Le società come YZI Labs, e più in generale tutti gli investitori della prima ora nei progetti crypto, hanno accesso al token a prezzi molto scontati anche rispetto a quelli di lancio presso il grande pubblico. Il tempismo è una parte fondamentale del successo dei VC come YZI. Noi comuni mortali semplicemente non possiamo.

CZ, USA e libertà di azione

Era da tempo che non vedevamo CZ così attivo su X nella “promozione” di progetti. CZ, nonostante non possa più per sentenza essere a capo di Binance, non ha mai abbandonato il mondo crypto.

Il sospetto però fondato è che i buoni rapporti con l’attuale governo USA siano dietro questo cambio di passo. La vicinanza è tale da aver attirato anche le ire della senatrice anti-crypto, che ha chiesto conto al Dipartimento di Giustizia USA dell’applicazione delle pene accessorie e dei controlli nei confronti di Binance, nel timore che la vicinanza appunto tra l’exchange e Trump si sia trasformata in una sorta di sconto di pena.

Durante la precedente amministrazione Binance aveva negoziato 4,3 miliardi di dollari di multa, 4 mesi di carcere per il fondatore, in aggiunta all’uscita dagli USA e all’inserimento del Dipartimento di Giustizia nei processi dell’exchange, così da poter verificare il rispetto delle leggi.

La situazione sulle DAT è peggiore

O meglio, è peggiore per chi ritiene che il mondo crypto sia ancora troppo concentrato nelle mani di pochi e che abbia bisogno di una normalizzazione in questo senso. Ci sono diversi nomi ricorrenti nelle operazioni di PIPE verso società quotate per poi trasformarle in macchine di acquisizione crypto: dagli exchange e dalle loro divisioni “di investimento”, passando per qualche fondo come Pantera, alla partecipazione di ARK e altri gestori di fondi.

Intermediari che hanno enormi capacità di raccolta di capitale e che però hanno trasformato diverse di queste operazioni in una fotocopia con gli stessi attori dietro. Una sorta di teatro dove ognuno indossa cento maschere e che non interessa, per il momento, a nessuno.

Non interessa neanche la stampa sportiva italiana, in genere pronta a fare le pulci a chiunque si avvicini al magico mondo del calcio – che però con i recenti acquisti della Triestina (da parte di The House of Doge) e della Juve Stabia (per cambio di proprietà e scopo del proprietario Brera Holdings) hachiuso uno, se non entrambi gli occhi.

Sapete perché? Perché i soldi piacciono a tutti, e finché continuano a girare, c’è poco da fare i puntigliosi. Che si tratti di $ASTER, di $STBL o di una squadra di calcio di serie B.

Iscriviti
Notificami
guest

0 Commenti
Più votati
Più nuovi Più vecchi
Inline Feedbacks
View all comments