Risolto il MISTERO di ASTER: CZ ammette di essere un “consigliere”, insieme a ex Binance

CZ ha confermato di essere parte di Aster, anche se in qualità di consigliere e non nel team ufficiale. La notizia, che non stupirà nessuno, arriva dopo un concitato Space su X dove invece altri avevano inteso diversamente, ovvero che fossero YZi Labs e Binance dietro il DEX che sta facendo record di volumi e che è animato dall’omonima crypto, tra le più performanti nel corso delle ultime settimane.

La notizia, un segreto di Pulcinella per i più cinici, non ha contribuito però a rasserenare il clima in una giornata complessivamente pessima per il token, che perde anche la soglia di 1,80$, in quella che è stata altrimenti una giornata relativamente tranquilla per il settore.

CZ e tanti del team di Binance “dietro” Aster

O forse di fianco, o ancora, soltanto su richiesta. In uno space su X CZ, fondatore di Binance, ha confermato quanto in tanti ormai sapevano. Alcuni ex del team dell’exchange e anche CZ stesso sono in Aster, anche se in qualità di advisor, ovvero di consiglieri. Non è chiaro che tipo di coinvolgimento effettivo questo sia, ma di dubbi ce n’erano già assai pochi, dato che CZ non ha fatto altro negli ultimi giorni che consigliare a tutti l’utilizzo di questo DEX, exchange decentralizzato principalmente di contratti futures perp.

Sono un consigliere per Aster, ma li consiglio soltanto sul prodotto e sulla tecnologia e non su questioni legate alla regolamentazione.

Regolamentazione che, aggiungiamo, è in realtà l’ingranaggio più complicato da far funzionare per questo tipo di attività.

In competizione con Binance

Poco dopo CZ ha consegnato sempre al pubblico di X un’altra considerazione sul tema:

In pochi lo capiscono. Aster compete con Binance ma aiuta BNB.

Questo perché il servizio gira appunto su BNB, network che aveva perso parte del suo lustro nel corso degli ultimi mesi (e se vogliamo degli ultimi anni), con il token che è principalmente legato oggi alle attività di Binance in termini di lancio.

A qualcuno il coinvolgimento del leader e fondatore di un’entità al massimo della centralizzazione, non piace granché. Dinamiche però che nel mondo crypto sono il pane quotidiano e con le quali si dovrà pur scendere a patti.

Ora le carte sono relativamente scoperte e ognuno potrà prendere una decisione autonoma: sostenere HyperLiquid, oppure un ecosistema diviso in modo per ora labile da altri tipi di interessi, più centralizzati.