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MORGAN STANLEY BITCOIN

2.000 miliardi e 16.000 advisor aprono a Bitcoin, fino al 4%

Svolta da Morgan Stanley, che pubblica un documento di grande importanza

Morgan Stanley ha deciso di supportare gli investimenti crypto, almeno secondo un dispaccio pubblicato la scorsa settimana dal GIC, il comitato globale per gli investimenti del gruppo, che si occupa anche di pubblicare linee guida e analisi.

Il GIC, secondo il commento di Hunter Horsley di VanEck, guida oltre 16.000 promotori finanziari, per una gestione complessiva che supera i 2.000 miliardi di dollari. Intermediazione di primo profilo che, finalmente, parla anche di criptovalute.

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Un approccio conservativo, ma…

Partiamo subito dalle conclusioni: dopo aver analizzato il mercato e le caratteristiche dei principali asset, Morgan Stanley ha indicato il massimo di percentuale del portafoglio che è consigliabile allocare su questa categoria di asset.

Profilo rischioMassima percentuale
1 (il più basso)0%
20%
32%
43%
5 (il più alto)4%
La tabella proposta da Morgan Stanley

Indicando inoltre la necessità di ribilanciare la presenza delle criptovalute possibilmente ogni trimestre, per evitare che diventino una parte preponderante del portafoglio, data la loro ampia volatilità di prezzo.

  • Un passo avanti enorme

Si tratta ad ogni modo di un passo avanti di enorme importanza, perché a parlare è una delle società finanziarie più importanti del mondo, ad un pubblico composto di oltre 16.000 promotori che hanno in gestione oltre 2.000 miliardi di dollari.

Bitcoin asset scarso simile all’oro

Al netto dei pur importanti numeri è interessante leggere il commento che Morgan Stanley ha riservato a Bitcoin, indicandolo come:

Asset scarso simile all’oro digitale.

Ritenuto nel panorama delle criptovalute preferibile rispetto al resto. Poche sorprese per chi sta seguendo l’evoluzione della finanza tradizionale in termini di apertura verso questa categoria di asset, ma comunque di grande importanza rispetto a quelle che sono le posizioni di Morgan Stanley nel passato.

Recentemente anche Vanguard…

Il grande successo degli ETF su Bitcoin di BlackRock – che sono poi il successo della campagna di Larry Fink – stanno portando a cambiamenti importanti per i grandi gestori di capitale negli Stati Uniti.

Prima di Morgan Stanley, si è parlato di Vanguard e della possibilità che a breve permetta ai propri clienti di investire anche in ETF Bitcoin e Ethereum, possibilità negata per più di 1 anno e che ora invece torna sul tavolo.

L’occasione, date anche le performance di Bitcoin e Ethereum dal lancio degli ETF negli USA, è diventata ormai troppo ghiotta per essere ignorata, anche da parte di chi, storicamente, aveva sempre cercato di tenersene lontano.

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la mamma di Antonio
la mamma di Antonio
1 mese fa

“Indicando inoltre la necessità di ribilanciare la presenza delle criptovalute possibilmente ogni trimestre, per evitare che diventino una parte preponderante del portafoglio”
Io amo questi colossi dell’investimento democristiani che hanno insita la filosofia del Gratta&Vinci, riassumibile nel fantastico claim “Gioca il giusto!” – ve lo ricordate?
“Comprate un po’ di cripto, ma se salgono sbarazzatevene eh che poi scendono, noi ve l’avevamo detto!”
Cmq simili comportamenti “compra&rilbilancia” -se supportati da una discreta quantità di capitale- aggiungeranno inerzia al mercato, sia in salita che in discesa, o se preferite abbasseranno la tanto temuta volatilità… il che per alcuni sarà un bene, per altri un male