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LARRY FINK BTC

Bitcoin: per BlackRock ora è l’ETF più redditizio. Sorpasso storico sulla vecchia finanza

L'ETF su Bitcoin è il più redditizio ora per BlackRock. L'errore di Vanguard costa centinaia di milioni.

Bitcoin è l’affare più importante per BlackRock. L’ETF iShares Bitcoin Trust è il prodotto finanziario che frutta di più per il gigante della gestione dei capitali. Mentre ci si avvicina a 100 miliardi di AUM, l’ETF in questione rende già 244,5 milioni di dollari in commissioni annue.

Tutto questo dopo meno di 2 anni dal lancio di questo prodotto sui mercati USA. Il secondo degli ETF per rendimento è quello su Russell 1000, che frutta al gruppo 219,3 milioni annui. Indietro ancora iShares MSCI EAFE, con 219 milioni netti di commissioni incamerate.

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Larry Fink ama Bitcoin. Bitcoin ama BlackRock

Abbiamo già parlato di quanto l’attuale corsa di Bitcoin sia responsabilità di Larry Fink, comandante in capo di BlackRock, che si è speso (senza le esagerazioni di altri gestori di fondi) proprio a favore di Bitcoin. Interventi che sono certamente per un tornaconto personale, ma è di BlackRock che stiamo parlando e non di un’associazione di opinione o di benefattori.

BlackRock ha ovviamente enormi interessi a promuovere Bitcoin e ora questi enormi interessi possono essere quantificati:

FondoCommissioni RiscosseEtà
Bitcoin244,5 milioni di dollari1 anno e 7 mesi
Russell 1000219,3 milioni di dollari25 anni
MSCI EAFE219,0 milioni di dollari24 anni
Core S&P 500210 milioni di dollari25 anni
Gold151 milioni di dollari20 anni
Dati Bloomberg Intelligence

Ci sono diverse questioni curiose che emergono da questi dati. Il primo è che Bitcoin è diventato l’asset più redditizio in termini di commissioni per Larry Fink nel giro di meno di 2 anni. Gli altri fondi per arrivare a cifre simili hanno tutti impiegato più di 20 anni.

Il secondo è che nonostante le commissioni siano comparabili tra l’ETF su Bitcoin e quello sull’oro, il primo sia molto più redditizio per BlackRock, dato che vale già quasi 100 miliardi di dollari, contro i circa 60 miliardi accumulati dall’ETF sull’oro, in 20 anni.

Il terzo è che probabilmente BlackRock si sta godendo commissioni così ricche perché, almeno su questo ETF, non ha la concorrenza di Vanguard, unico gruppo che sembrerebbe essere in grado di contrastare il dominio della società guidata da Larry Fink.

Un errore che costa già, a Vanguard, decine di milioni di dollari l’anno a soltanto diciannove mesi dal lancio del prodotto. Un errore che potrebbe diventare molto più costoso in futuro, dato che appunto siamo davanti ad un prodotto molto giovane e che ha ancora ampi margini di crescita.

Bitcoin dipende da BlackRock, o viceversa?

Nessuna delle due in realtà. BlackRock ha incamerato somme importanti di Bitcoin che custodisce ora tramite Coinbase, è una forza importante degli investimenti in $BTC, ma non ha grandi poteri sul funzionamento dell’asset.

Viceversa, sebbene BlackRock possa sopravvivere e essere redditizia anche senza l’ETF Bitcoin, rinunciare ora a ritorni che valgono più di 200 milioni di dollari netti sarebbe forse impensabile.

Sarà la storia a indicare conquistati e conquistatori: per ora il rapporto è di convenienza reciproca, nonostante siano tanti a non apprezzare l’arrivo dei giganti della finanza tradizionale nello spazio di Bitcoin.

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