Nel pomeriggio di ieri Bitcoin (BTC) ci ha mostrato cosa sia davvero uno scarico, arrivando a perdere oltre il -3% nel giro di poche ore, con l’apertura dei mercati USA che pare abbia innescato un sell-off generalizzato. Nulla inaspettato, tanto che la discesa era nell’aria dopo una serie di sessioni super positive per la criptovaluta, ed i grafici sembravano chiamare lo short.
La sorpresa arriva però dagli ETF statunitensi, che hanno chiuso la giornata con un forte afflusso di capitali, andando in direzione opposta rispetto all’andamento del prezzo. Ma a dir la verità, se osserviamo più da vicino i dati, ci accorgiamo che la situazione è meno grave del previsto e che addirittura il calo di ieri potrebbe essere assorbito facilmente nelle prossime sessioni. Vediamo insieme il perchè!
Bitcoin spazza tutti i long: forte calo ripulisce gli eccessi
Il calo di Bitcoin, per chi bazzica con l’analisi tecnica ed i dati derivati, era abbastanza telefonato. Nel fine settimana BTC aveva preso liquidità sopra i massimi, chiudendo tuttavia con una spike, seguito da un nuovo tentativo di lunedì, anch’esso non andato a buon fine senza una rottura decisa. Ieri poi, c’erano alcune divergenze e forti sbilanciamenti nel book che lasciavano pensare ad un possibile storno.
Vi avevamo avvisati in anticipo, mostrando i livelli chiave dove Bitcoin sarebbe verosimilmente atterrato. Alla fine il drawdown si è esteso fino ai $120.500, area di supporto dove c’era un cluster di liquidazioni molto corposo da abbattere, recuperando poi leggermente in giornata fino agli attuali $122.700.
Il movimento ha innescato una serie di liquidazioni long, pari a $488 milioni per tutti i crypto asset nelle ultime 24 ore, di cui solo $155 milioni per BTC e ben $179 milioni per ETH. Tuttavia, nonostante la pulizia ed il de-risking di alcune posizioni eccessive di leva, il trend è rimasto positivo, tanto da far emergere alcuni segnali incoraggianti.

Ricordiamo che è naturale osservare certi “crolli”, se così li vogliamo chiamare, durante i bull market, specialmente dopo tante giornate di price action positiva senza pause. Quello che conta è come reagiscono i traders a questi eventi.
C’è ancora forte domanda per Bitcoin
Nonostante il rapido sell-off su Bitcoin, che ha innescato l’apertura di molte posizioni short, abbiamo assistito ad una risposta evidente da parte della domanda, soprattutto proveniente dal mercato dei derivati. Se osserviamo l’indicatore “Taker Buy/Sell Volume Ratio”, che evidenzia il rapporto tra i volumi in acquisto e quelli in vendita dei taker a 4 ore (ordini a mercato), scopriamo che c’è stata una grossa presenza di buy aggressivi subito dopo il dip..
La pressione di acquisto ha superato di molto quella di vendita, mostrando come evidentemente ci siano molti tori ancora intenzionati a proseguire la corsa. Questo segnale è molto importante nei perpetual futures perché gli ordini taker tendenzialmente indicano quello che è il bias long/short del mercato in un determinato momento. Il fatto che la domanda abbia reagito così, significa che c’è fiducia!

Allargando gli orizzonti questa metrica risulta ancora più evidente: calcolando il differenziale tra volumi taker long e short secondo una media degli ultimi 30 giorni, notiamo che i bears stanno finendo le munizioni e potrebbero trovarsi presto sotto assalto. Dal top di agosto c’è stata infatti una massiccia presenza di vendite a mercato, cosa che ha accompagnato un drawdown fino a $109.000, ma ora la pressione sta terminando.
La fiducia delle posizioni corte si sta riducendo a tal punto che si sta creando una situazione molto simile a quella di metà aprile, poco prima che i tori riprendessero a ballare la danza del bull market in seguito alla correzione del Q1.

Cosa significa questo dato? Si torna subito a pompare?
Ora, ciò che abbiamo detto non vuol dire che adesso in “quattro e quattr’otto” si tornerà a salire distruggendo tutte le posizioni dei bears. Il dato del rapporto tra taker buy/sell volume è fondamentale perché ci illumina circa il sentiment dei trader in questo momento, ma non è utile per capire la direzione del mercato nell’immediato.
Ieri alcuni holders hanno scelto di incassare un’importante fetta dei propri profitti, arrivando a segnare il 5° giorno maggiore dell’anno per gain realizzati in USD. C’è la possibilità, visti i prezzi ancora relativamente vicini ai massimi, che qualcuno che ha acquistato a prezzi più convenienti, decida di disfarsi delle proprie coin in questo momento di incertezza.

Possiamo dunque aspettarci ipoteticamente anche un altro attacco al ribasso, con possibili estensioni fino al di sotto dei $120.000, dove interverranno altri cluster di liquidazione. Ma comunque sia, una cosa è certa: il bull market non è ancora finito, ci aspetta un nuovo top, che sia nel breve o tra qualche sessione quando gli orsi avranno finito le batterie. C’è fiducia negli acquisti, ed è un dato che non possiamo ignorare.
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