La settimana si è aperta nel peggiore dei modi per il mondo crypto, che fa registrare perdite diffuse e livelli di prezzo, almeno su Bitcoin, che non si vedevano da più di quattro mesi. Mentre ieri avveniva uno scarico – l’ennesimo – importante, hanno contribuito anche gli ETF quotati negli USA a questa performance negativa?
La risposta corretta è dipende: perché Bitcoin e Ethereum, nel complesso, hanno visto fuoriuscite di capitali (anche se modeste rispetto alla situazione), mentre almeno una crypto alt continua ad accumulare inflow, nonostante una situazione complessiva di mercato che non è esattamente delle migliori.
Wall Street ci crede più di noi
È un primo dato a nostro avviso incontrovertibile. Mentre continuava uno scarico che ancora adesso sembra non aver trovato dei supporti solidi, Wall Street si disimpegnava in modo assai modesto dalle posizioni su Bitcoin, su Ethereum e sul resto del mercato crypto.
Gli ETF su Bitcoin hanno visto outflow soltanto sull’ETF di BlackRock (che viene però da quattro sessioni consecutive di perdite), per 186,5 milioni di dollari. Tutti gli altri non hanno visto movimenti significativi.
Gli ETF su Ethereum hanno visto perdite, o meglio fuoriuscite di capitali simili. Un totale di 135,7 milioni di dollari che mancano all’appello, in rapporto maggiori rispetto a quelli che mancano dagli ETF Bitcoin. Tuttavia, nulla di preoccupante, per quanto il trend negativo di questi prodotti si sia esteso, con un paio di giornate di eccezione, grossomodo da metà ottobre a oggi.
Le sorprese arrivano però dal mondo alt
Mentre le due principali criptovalute perdono centinaia di milioni (in combinazione), arrivano delle inaspettate sorprese dal mondo alt. Questi infatti i risultati di ieri.
I numeri sono relativamente poca cosa, almeno per chi voleva (senza avere alcuna contezza dell’andamento di questi mercati), una corsa miliardaria subito.
Vale la pena però di ricordare che si tratta della migliore giornata di sempre per quelli su $LTC e $SOL di Solana, nonché della seconda migliore giornata per quelli su Hedera.
Un segnale particolare, che potremmo (per chi vuole vedere il bicchiere mezzo pieno), interpretare come un appetito per questo tipo di asset che comunque esiste – anche in una fase di mercato cupa.
Fase di mercato cupa che invitiamo però ad analizzare partendo da questo video – appena pubblicato – di Alex Lavarello – che affronta grafici alla mano le effettive condizioni di mercato.
È il momento di incupirsi? E se sì, perché Wall Street sembra ormai crederci più di noi?
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