Proposta di ban per $TRUMP e $MELANIA, i due meme token legati al presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Ad avanzarla, tramite proposta di legge, è il senatore Chris Murphy, democratico eletto in Connecticut, tramite una nuova proposta di legge. Si alza così il livello di scontro proprio mentre si avviano le discussioni sulle leggi che dovrebbero normare il settore crypto negli USA.
Leggi che sono diventate terreno di battaglia dello scontro tra Trump e i democratici. Il presidente Trump aveva infatti sottolineato già più volte l’estrema attenzione per questo tema, indicando la sua volontà di arrivare a un’approvazione rapida di nuove leggi sia per le stablecoin, sia invece per il resto del settore crypto.
Approvazione che sembrava poter procedere rapidamente, fino allo scontro che è iniziato a maturare nella giornata di ieri – segno inequivocabile del fatto che i dem hanno tutta l’intenzione di sfruttare anche questo passaggio, inizialmente bipartisan, per alzare il livello dello scontro.
Ban dei meme di Trump?
È per ora una proposta di legge, che difficilmente troverà sponde in Senato, ma che comunque esiste e della quale dovrà occuparsi la classe politica degli States. A portarla avanti è un senatore democratico, Chris Murphy – che vorrebbe il ban totale per crypto meme legati a personalità politiche.
La proposta di legge – che ha poi una versione speculare alla Camera, firmata da Sam Liccardo.
Il meme coin di Trump è stato l’atto più corrotto mai commesso da un Presidente. Trump sta essenzialmente pubblicando il suo conto affinché ogni CEO miliardario e ogni oligarca straniero possa pagare favori mandandogli milioni di dollari.
La legge, se dovesse passare, non impatterebbe soltanto sul presidente degli USA, ma anche sul vice-presidente, sui membri del congresso, su chi riveste cariche pubbliche federali di rilievo.
Il ban riguarderebbe l’emissione, la pubblicità, il sostegno di un qualunque asset finanziario. La cosa dunque riguarderebbe anche azioni, derivati, ma anche materie prime e asset digitali.
Scontro totale anche da Elizabeth Warren
Si è rifatta avanti anche Elizabeth Warren, che molti dei nostri lettori ricorderanno come l’auto-proclamatasi leader dell’esercito anti-crypto.
Sta preparando delle modifiche alla legge che regolerà le stablecoin negli USA, che saranno oggetto di discussione all’interno di un contesto ora di grande scontro e dove la fazione uscita sconfitta dalle urne vorrebbe prendersi una rivincita, punendo il presidente dove scotta di più, ovvero nel portafoglio.
Presidente che è apparso recentemente in TV affermando di ignorare anche l’andamento di prezzo di $TRUMP e anche gli effetti che si sono avuti dopo aver annunciato una cena per i top holder.
Una situazione certamente unica e che non si era mai verificata prima e che offre il fianco a chi, per motivazioni diverse, in passato aveva fatto della battaglia contro le crypto una delle sue principali ragion d’essere.
Matt Hougan, Bitwise: se non si chiude per la legge…
Intanto si esprime con toni relativamente preoccupati Matt Hougan di Bitwise.
Se le leggi sulla struttura del mercato [crypto, NDR] e stablecoin dovessero fermarsi a Washington… sarà una lunga estate per gli asset crypto che non sono Bitcoin.
Prima però di allarmarsi: non è detto che si arrivi allo stop: la volontà politica, almeno tra i repubblicani, sembra che ci sia. E al netto di schermaglie che erano ampiamente prevedibili, gli estremi per andare avanti ci sono tutti.
Sarà curioso vedere che tipo di ricezione avrà la proposta di legge MEME – acronomo che sta per Modern Emoluments and Malfeasance Enforcement – un gioco di parole che richiama lo stile di tante leggi simili negli USA. Una legge che vorrebbe bloccare gli investimenti dei membri del Congresso… è stata invece intitolata PELOSI, richiamando gli investimenti molto fortunati della famosa politica USA.