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Kraken – secondo quanto riportato da The Wall Street Journal – partirà a breve con l’offerta di azioni e di indici in forma tokenizzata fuori dagli Stati Uniti. La lista di prodotti iniziali dovrebbe includere già azioni di grande popolarità come Apple, Tesla, ma anche Nvidia e i principali indici delle borse USA.
Gli asset saranno in forma tokenizzata, potranno essere scambiati 24 ore su 24 e sono probabilmente uno dei primi risvolti dell’ottenimento di una licenza MiFID II in Europa. Secondo quanto viene riportato dal The Wall Street Journal, avremo a disposizione con Kraken anche l’accesso a ETF molto popolari, come SPDR Gold, l’ETF più capitalizzato sull’oro negli States, e anche SPY.
A essere scelta sarà la chain di Solana, che conferma un’ottimo stato di forma dopo aver annunciato oggi (ne parleremo più avanti in questo approfondimento), una collaborazione anche con Corda, che è una blockchain privata ma molto apprezzata da banche d’affari, clienti istituzionali e gestori di fondi.
Kraken all in sulla tokenizzazione degli asset
Secondo quanto viene riportato dal giornale statunitense, si partirà su Kraken – qui puoi aprire un conto ora! – con la proposta a listino di oltre 50 tra azioni e ETF. La funzionalità si chiamerà xStocks e utilizzerà una tokenizzazione effettiva, sulla blockchain di Solana.
Ad ogni token corrisponderà un’azione effettivamente custodita da Kraken tramite Backed Finance. I token potranno essere convertiti sulla piattaforma per il loro controvalore, per quanto non sia ancora confermato questo specifico aspetto del funzionamento del mercato futuro tokenizzato di Kraken.
- Trading 24/7
Il trading sarà attivo 24/7, senza dunque le chiusure del mercato tradizionale e si potrà così reagire a notizie e novità anche mentre gli investitori sui mercati classici non possono farlo. Un plus importante rispetto al trading tramite broker classico.
Sarà inoltre interessante in Europa perché avremo accesso senza frizioni e senza ostacoli al mercato USA, anche se all’inizio soltanto per numero ristretto di titoli.
Come ricorda WSJ, in passato Binance provò a creare un meccanismo simile, salvo poi farsi chiudere le porte in faccia dal regolatore, aggiungiamo noi, tedesco. Altri tempi, altre licenze, altri atteggiamenti.
Su Solana anche Corda
In pochi conoscono Corda, almeno tra gli investitori retail. Parliamo di una blockchain privata che è piuttosto popolare tra gli investitori istituzionali – e che ha già importanti collaborazioni con Mastercard, NASDAQ, HSBC e anche JPMorgan.
Secondo quanto riportato da The Block qui e confermato poi anche da Solana, ci sarebbe un accordo appunto con quest’ultima blockchain per il trading e il settlement dei suoi asset RWA. Si tratta di un passaggio importante sotto due aspetti: il primo è il trasferimento, se vogliamo, verso una blockchain pubblica. Il secondo è che è stata scelta Solana, che sta facendo molto in ambiente RWA.
Corda è pronta a portare su Solana circa 10 miliardi di asset tokenizzati.
La collaborazione creerà un servizio di consenso sviluppato su Solana, per permettere l’interoperabilità nativa tra R3, la chain di Corda – così come altri network privati – e Solana, colmando il gap tra le chain private e pubbliche per la prima volta.
Questo è il commento di R3 sulla collaborazione, che segnala anche, almeno a nostro avviso, l’impossibilità delle chain private di fare a meno del mondo liquido, ricco e certamente più interessante delle blockchain pubbliche.
Secondo il sito ufficiale, su Corda ci sarebbero ad oggi più di 10 miliardi di dollari in asset, con la partecipazione di HSBC, Euroclear, Banca d’Italia, Bank of America, la Banca Centrale degli Emirati Arabi Uniti, la Banca Nazionale Svizzera, Vodafone, BIS, SBI Holdings, MAS di Singapore, l’Authority Monetaria di Hong Kong, la Banca Centrale Saudita e anche la banca centrale tailandese.
Corda è uno dei progetti più istituzionali del mondo blockchain, per quanto comunque per ora infrastruttura utilizzata per una quantità modesta (dati i partecipanti) di asset. Il mondo della tokenizzazione è però soltanto agli albori – e ci aspettiamo una corsa di enormi proporzioni in termini di cap nei prossimi anni.
