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La crypto CENA scandalo di Donald Trump. C’è anche Justin Sun. Stampa italiana in subbuglio

La cena di Donadl Trump "a tema crypto" fa partire le polemiche. Vendita di indulgenze legali?

Verrà ricordata come una delle cene più costose di sempre, almeno per chi ha accumulato $TRUMP per parteciparvi. Parliamo della cena che si è tenuta alla Casa Bianca, riservata per chi a livello mondiale deteneva più $TRUMP e che ha scatenato movimenti violenti per il valore del criptovaluta meme legata al Presidente degli Stati Uniti.

Una cena che ha mandato in molti su tutte le furie – comprese le penne più acute della stampa italiana – che è un chiaro segnale della commistione di ruoli commerciali e politici di Trump e che ha fatto scoprire – tra le altre cose – alla stampa italiana l’esistenza di Justin Sun di Tron.

Di carne al fuoco, tra prezzi, irritualità, personaggi strani per i più e scontro politico ce n’è tanta. Cercheremo di fare ordine su quanto è successo, sul perché è successo e su cosa significa per il mondo crypto e anche per chi ha investito in certi token, se di investimento si può trattare.

Alla cena di Donald Trump anche Justin Sun

Andiamo con ordine. Donald Trump ha offerto una cena ai detentori della sua criptovaluta. Non a tutti, chiaramente, ma a chi deteneva più token $TRUMP, una sorta di crypto meme, lanciata dal Presidente degli USA a fine 2024.

  • Pagare per vedere il presidente?

Letteralmente sì. Bastava comprare una quantità (importante) di token per finire in lista. La cosa, quando è stata annunciata, ha scatenato acquisti importanti su $TRUMP e ne ha portato su, per quanto in modo relativamente modesto, il prezzo.

  • Il token TRUMP

È un meme token, ovvero una cripto che non ha alcuna utilità, se non quella (almeno in passato) di far ridere chi la possiede, chi ci investe e anche chi la deve raccontare.

Nel tempo meme token è diventato una sorta di scudo: basta definire un “asset” creato dal nulla un meme per evitarsi tutta una serie di attenzioni, di critiche e anche di indagini da parte di SEC. L’agenzia che regolamenta i i mercati USA infatti non ha mai ritenuto di intervenire sui meme. E dello stesso avviso oggi sembrerebbe essere il crypto zar David Sacks, che guida la divisione governativa che dovrà occuparsi del mondo crypto.

  • Sì, c’era anche Justin Sun

Sembra che i giornali italiani abbiano scoperto l’esistenza di Justin Sun. È uno dei personaggi più divisivi del mondo crypto: guida Tron, un network molto importante soprattutto per lo spostamento di stablecoin come Tether – e personaggio con trascorsi importanti anche al centro di certe chiacchiere politiche.

In passato ha avuto problemi con SEC – che sembrerebbero essere in via di soluzione – per un profilo che noi abbiamo già riassunto in un vecchio numero del nostro Magazine settimanale, che trovi qui.

Justin Sun nelle scorse settimane ha anche investito in un progetto collegato alla famiglia Trump, ovvero WLFI, cosa che in diversi hanno ritenuto una sorta di vendita delle indulgenze. Non dell’anima, ma giudiziarie tout court.

  • Una cena costosa

Basta guardare al grafico per rendersi conto di cosa ha causato la cena. Prima su, poi giù, sotto i prezzi che il token aveva prima che la cena iniziasse.

Una questione politica con la quale le crypto c’entrano poco

Non è che si debba per forza, dalle colonne di Criptovaluta.it®, difendere il settore. Se ne vuole soltanto dichiarare, una volta per tutte, la neutralità.

Se Donald Trump avesse raccolto soldi stampando figurine, avrebbe avuto poco senso prendersela con Panini. Così come avrebbe avuto poco senso prendersela con l’industria della carne quando il Presidente degli USA, ancora non in carica, si mise a vendere bistecche.

La tecnologia c’è, è aperta, ognuno ne fa quello che preferisce. Possiamo d’altronde utilizzare il computer per mandare lettere minatorie, o per scrivere codice che cambierà il mondo.

Così come, per fare un altro esempio, gli euro che abbiamo in tasca sono fondamentali per un’economia funzionante, ma al tempo stesso possono essere utilizzati a sostegno di una truffa.

Per quanto Trump voglia intestarsi una sorta di paternità del nuovo corso crypto per il governo degli Stati Uniti, noi siamo qui a rivendicare che stavamo benissimo anche prima delle ingerenze della politica. E che no, non risponderemo collettivamente di chi le utilizza per scopi che lo scontro politico definisce come turpi.

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la mamma di Antonio
la mamma di Antonio
25 giorni fa

quello che mi fa ridere è che noi (e mezzo mondo con noi) siamo ancora sudditi di questa nazione. Non che la nostra classe politica non sia piena zeppa di elementi di dubbio gusto, chiariamo… ma come sempre si preferisce vedere la pagliuzza nell’occhio altrui – che anzi dà addirittura sollievo.
Alla faccia della pagliuzza, comunque!