Ora anche JPMorgan potrebbe aggiungersi alla lista di grandi attori del mondo finanziario che vogliono realizzare una propria stablecoin. Se ne è parlato già per Bank of America e probabilmente – in seguito all’approvazione delle regole USA sul comparto – diventeranno molte di più. Ma perché tanti gruppi si stanno interessando a questa possibilità?
C’è una questione di vil denaro – anche se è molto più articolata di quanto potrebbe sembrare. E c’è il segnale della superiorità di una tecnologia dalla quale in tanti si erano tenuti a distanza, soprattutto se istituzionali, a causa di attacchi continui da parte di una certa politica che però non esistono più.
La situazione però è più complessa di quanto potrebbe sembrare ad un’analisi superficiale. E per chi vuole capire cosa sta succedendo davvero, sarà probabilmente utile un’analisi dei perché strategici dell’arrivo di tanti big player come emittenti di stablecoin.
Sì, ci sono tanti soldi in ballo
La spiegazione più logica, semplice e lineare è quella dei guadagni. Tether e Circle accumulano ricavi spaventosi, perché gestiscono riserve importanti che poi investono in bond USA e altri titoli tranquilli e a breve scadenza.
È un giochino che sarà di interesse anche per le grandi banche, con un ma… le banche in realtà possono già farlo con i depositi dei clienti. E dunque non hanno certamente bisogno delle stablecoin per guadagnare dai depositi dei clienti.
Ci deve essere, per forza di cose, qualcosa d’altro che spinge questi soggetti a entrare in un mercato che per loro è un netto negativo. Le riserve delle stablecoin infatti, al contrario dei depositi in banca, devono essere mantenute 1:1, non possono essere prestate, re-investite, non vi è riserva frazionaria.
Cannibalizzati o sarai cannibalizzato
Il punto – che in tanti dei nostri lettori riterranno ottimista – è l’inevitabilità delle stablecoin, che sono apprezzate dal pubblico, apprezzate dai gestori di pagamenti (il settlement costa poco ed è istantaneo, tanto per citare uno dei vantaggi) e dunque chi non salirà a bordo di questo treno perderà comunque depositi.
E li perderà a scapito delle altre società del settore finanziario che decideranno di buttarsi nella mischia. La decisione è dunque quella che è sempre in capo alle aziende che devono decidere se auto-attaccarsi, ovvero se attaccare o meno una tecnologia che non è più al top ma che gli altri prima o poi attaccheranno.
Ed è da qui che si deve partire per capire cosa stia succedendo davvero al mondo dei depositi, delle stablecoin e perché continuano a circolare nomi così importanti che potrebbero o meno fare il loro ingresso nel mondo stable.
Cosa cambia per chi già le emette?
Parliamo delle società crypto native come Tether o come Circle. Hanno un vantaggio importante ma non in termini di capitali (150 miliardi e 60 rispettivamente sono cifre “ridicole” per le grandi banche), ma perché sono già utilizzate in certi contesti.
Ipotesi A: Tether e Circle continueranno a essere rilevanti per tutto quello spazio DeFi e crypto che continuerà a esistere e anzi si espanderà. Il resto, il mondo dei pagamenti “ufficiali”, sarà completamente occupato dai token “bancari”.
Ipotesi B: le banche non saranno credibili a sufficienza e oltre ai loro servizi, non troveranno ospitalità nel mondo crypto e dei pagamenti che già esiste.
Ad ogni modo chi vi scrive ritiene che ci sia ancora spazio per società come Tether o Circle affinché prosperino anche in futuro.
Sì, le stablecoin sono il futuro
Non è una questione di tifo. È innegabile, la cosa la conferma anche Piero Cipollone di BCE, che l’ascendente delle stablecoin sul mondo dei pagamenti è forte, tanto da costringere l’Europa a rispondere con un Euro Digitale i cui destini sono piuttosto incerti.
La battaglia si giocherà qui per i prossimi mesi e probabilmente per i prossimi anni. Tant’è che anche qualche istituto europeo si sta muovendo in tal senso. Vedi Santander, Deutsche Bank e SG.
Le chain da seguire sul tema
Ce ne sono diverse e alcune hanno un vantaggio considerevole:
- Ethereum, la top oggi per stablecoin e con protocolli di liquidità di grande importanza;
- Solana, scelta già da PayPal e che ha ricevuto proprio ieri un potente endorsement da Cantor;
- Avalanche: è rimasta un po’ in sordina nonostante il favore oggi accordato ai progetti “USA”. Ma ha tanto sia sul piano tecnico sia dei servizi che potrebbe renderla… top in questo ciclo stablecoin;
scusate se vado un pelo OT… notizia di oggi è che la Banca di Teheran è bloccata da un attacco hacker.
Ottimo modo per dimostrare ad amici e colleghi perchè serve avere un piano B… oggi salta l’Iran, domani chissà 😉