Il mondo crypto viene tutto sommato da un weekend di moderato ottimismo, mentre ormai tutti gli operatori finanziari sembrerebbero aver capito che la fase attuale è scarsamente controllata dalle grandezze macro.
Mentre tutti guardano, per intenderci, al dito del FOMC (che deciderà a luglio di tenere ancora i tassi invariati), c’è la luna dei dazi e di altre mosse politiche che avranno sui mercati un impatto ancora più importante.
In tanti inoltre sembrerebbero aver sottovalutato l’annuncio di Musk – condito da una dichiarazione d’amore per Bitcoin – della fondazione di un nuovo partito. Difficilmente potrà avere un impatto decisivo in termini di seggi vinti alle midterm, ma gli effetti, soprattutto se dovessero impattare sul Partito Repubblicano, potrebbero essere di enorme importanza. Cerchiamo insieme di fare il punto della situazione – individuando le questioni più importanti che potrebbero muovere il mercato da qui ai prossimi mesi.
La situazione riguarda principalmente Bitcoin, vero termometro dell’andamento di questa categoria di asset, ma anche tutto il resto della truppa. Occhi in particolare puntati anche su Ripple e più in generale sulle crypto che avrebbero da guadagnarne da evoluzioni positive negli USA.
Politica, politica e ancora politica: ecco cosa stanno aspettando i mercati
Sono diverse le questioni aperte che possono avere un impatto importante su Bitcoin e sul resto del mercato crypto. Tutte o quasi sono di carattere politico, o comunque istituzionale, tanto negli USA quanto in Europa.
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Mancano i retail: apporto istituzionali decisivo
La prima questione è quella del traino per un mercato che – almeno per Bitcoin – si è rivelato essere bullish almeno da inizio 2024. Sono gli ETF, insieme alle società che investono in BTC, a fare da locomotiva dell’accumulo di Bitcoin.
In tanti si lamentano che nonostante gli acquisti importanti che sono stati fatti registrare nel corso degli ultimi mesi – vedi Strategy ma anche gli ETF di BlackRock – il prezzo si sia mosso poco. A questi non c’è che da rispondere questo: nonostante ci sia uno scarso interesse da parte degli investitori retail, il prezzo rimane molto vicino ai massimi.
Le banche si stanno svegliando
Abbiamo parlato qui dell’enorme novità firmata BBVA, che ai clienti spagnoli sta offrendo già investimenti in Bitcoin e Ethereum, dopo averli proposti anche ai clienti pro in Svizzera. In Italia qualcosa si muove a livello istituzionale, ma il vero cambio di paradigma ci sarà con l’arrivo, in massa, di diversi istituti bancari americani.
Sono attratti per ora dal mondo stablecoin, ma con l’arrivo anche delle leggi USA che renderanno più chiaro l’atteggiamento da parte di SEC e del governo verso certi crypto asset, ci sarà un arrivo in massa anche sul trading e la compravendita in senso stretto.
L’aiuto delle borse: da due lati
Ci sarà anche un grande aiuto da parte delle borse. Non solo la quotazione di Circle ha dimostrato come ci sia grande appetito da parte degli investitori per tutto ciò che sia al gusto crypto.
C’è anche una domanda che probabilmente si sbloccherà non appena avremo nuovi exchange quotati in borsa, con i profitti e la clientela fedele che li utilizza che faranno molto gola agli investitori, soprattutto a quelli che fino ad oggi, non volendo investire direttamente in crypto, preferiscono il più mansueto mondo delle azioni.
Il partito di Musk: quali conseguenze?
È forse la vera scheggia impazzita di questa fase di mercato. Non è chiaro quanto sia serio l’annuncio di creazione di un nuovo partito e che tipo di speranze abbia già dalle mid term. Se dovesse raccogliere voti, la sensazione è che lo farà principalmente tra le fila dei delusi repubblicani. Ovvero da chi è stato deluso dalle politiche di Trump.
Se così fosse – ed è forse questa la situazione più importante da monitorare per i prossimi mesi – potrebbe essere un problema per la vittoria in seggi maggiormente contesi durante le midterm. Se da qui dovesse venire fuori una minore forza per cambiare l’atteggiamento (nuovo) del governo USA sulle crypto non lo possiamo ancora sapere. Sta di fatto che già a luglio – in particolare a partire dal 14 – si dovrebbero avere delle novità importanti per il progresso delle due leggi più importanti ora al vaglio negli USA.
La prima è appunto sulle stablecoin, la seconda invece sulla struttura del mercato.
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opinione impopolare – Musk ruberà più voti ai DEM che a Trump.
Tolti quelli che hanno voato contenti di votare il loro partito, molti voti DEM sono stati i classici voti da “mi tappo il naso e li voto pur di non votare Trump”; sono meno i voti a Trump motivati da una considerazione “è il male minore”.
E sul fatto che il treatrino Musk-Trump degli ultimi mesi sia originale e non scripted, ma proprio da cima a fondo… nutro molte perplessità 🙂
Interessante punto di vista. Se è vero che i libertarian però valgono il 5-6% quelli li perde tutti o quasi il partito repubblicano. Poi per carità, sono d’accordo anche io sul fatto che non tutti i dem siano d’accordo con il partito che va sempre più a sinistra. Faccio un esempio, il vecchio elettorato Pelosi/Clinton non so quanto sia d’accordo con chi vuole requisire le case ai ricchi.