Tether ha annunciato il sequestro (da remoto) di 1,6 milioni di dollari in USDT. Tali fondi appartenevano a Buy Cash Money and Money Transfer Company – più in breve BuyCash – che opera da Gaza e che è stata accusata dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti di finanziamento del terrorismo.
Al netto delle considerazioni politiche – che sono personali e irrilevanti per lo scopo di questo approfondimento – è una buona occasione per tornare a discutere di diversi temi caldi che riguardano il mondo crypto, in particolare quello stablecoin, certi tipi di operazioni e la capacità di certi stati di intervenire.
Capacità che – lo dimostra questo ennesimo intervento – è piena, assoluta, totale. La tecnica lo permette, la politica lo impone. Società delle dimensioni di Tether, anche volendo, non potrebbero opporsi, per tutta una serie di motivi che andremo ad analizzare in questo approfondimento.
Tether: 1,6 milioni di dollari sequestrati ad un money transfer di Gaza
Gli elementi della notizia virale ci sono tutti. Da un lato Tether, società che emette la più liquida e utilizzata stablecoin al mondo (USDT). Dall’altro un money transfer di Gaza accusato dagli Stati Uniti di fare da canale per il finanziamento di attività terroristiche. In mezzo diverse questioni tecniche che riguardano il mondo crypto.
- Cos’è successo
Su ordine del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti d’America, Tether ha congelato 1,6 milioni di dollari che appartenevano a BuyCash. Quest’ultima è una società che si occupa di trasferimento di denaro e che secondo le accuse del DOJ avrebbe ricevuto in passato denaro da membri di Al Qaeda.
Tether ha allora congelato gli USDT presenti nel wallet incriminato, utilizzando una funzione presente nello smart contract della propria stablecoin.
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Sì, le stablecoin principali possono essere tutte congelate
Le principali stablecoin con riserva possono congelare a distanza i fondi. Nel caso specifico c’è una funzione di blacklist, ovvero l’inserimento di un indirizzo in una lista che comporta l’impossibilità di continuare a spostare Tether USDT. E c’è anche una funzione che permette la distruzione di tali fondi.
Lo smart contract si può verificare qui e le funzioni incriminate sono rispettivamente addBlackList per l’aggiunta di un indirizzo alla blacklist e destroyBlackFunds per distruggere i fondi.
- Sistema centralizzato
Anche se molti giornalisti, analisti e politici della vecchia scuola sono convinti che non si possa fare nulla per bloccare i trasferimenti crypto, questo non è vero per le stablecoin con riserva.
Nello specifico anche i concorrenti diretti di Tether USDT includono funzioni simili. E le includono perché è impensabile poter condurre un’attività del genere senza offrire alle forze dell’ordine la possibilità di chiedere (e ottenere) il blocco di determinati fondi.
Le stablecoin hanno un funzionamento molto diverso da Bitcoin, che invece non può essere sequestrato (anche se si può lavorare sul perimetro tra blockchain e entità centralizzate per limitarne la circolazione).
- Non è una scelta di Tether
Tether non ha bisogno di avvocati. Questa scelta solleverà polemiche più accese del solito viste le forze in gioco (USA e Israele da una parte, Gaza dall’altra) e porterà – dai meno informati – anche ad accuse di partigianeria.
Quel che vale la pena di ricordare a tutti è che Tether, così come qualunque altra società di dimensioni considerevoli, non ha ovviamente la libertà di ignorare ordini che arrivano dalla più imponente macchina burocratica del pianeta, che è quella americana.
Lo stesso vale quando qualcuno viene aggiunto alla lista di sanzionati da OFAC: è già capitato in passato che venissero indicati direttamente indirizzi wallet su blockchain, cosa che impone a tutti, da Tether agli exchange centralizzati, di bloccare qualunque tipo di interazione.
Un discorso a lato sulla centralizzazione e sulle crypto
Il discorso è certamente più ampio – ed è stato affrontato così tante volte da diventare noioso. In breve:
- Stablecoin e tanti token ERC20 (o di altri network): possono essere congelati
- Quando c’è un’entità centrale che controlla un token ha responsabilità di carattere legale che non può evitare
- Chi teme di essere colpito da provvedimenti delle autorità farebbe bene a non utilizzare stablecoin
Sul tema torneremo più avanti in altri approfondimenti, essendo invero assai centrale anche per altre discussioni che riguardano l’Euro Digitale, le CBDC in senso più ampio e il futuro del mondo crypto.
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Ho apprezzato l’immagine di Sub-Zero 😀
In quanto agli amanti delle stablecoin… attenti a cosa vi mettete nel protafoglio, vostro o della vostra associazione
… poi gente adulta e vaccinata (ma soprattutto informata) coi propri soldi fa quello che vuole, ci mancherebbe