A breve dovrebbero arrivare gli ETF (veri) su Solana negli USA. Sono in pochi a non essere certi della loro approvazione e si potrebbe pertanto ritenere che i mercati abbiano già prezzato l’eventualità. Ad avviso di chi vi scrive c’è però un fattore del quale in pochi stanno parlando.
Lo chiameremo fattore Fidelity: parliamo di una delle big three del mondo dei fondi e della gestione capitali – che è tra le società che sono in attesa di un ok da parte di SEC per il lancio di questi prodotti. Ed è il fattore X che potrebbe effettivamente rendere questo ETF il più interessante del mondo altcoin. E anche quello in grado di spingere maggiormente sul prezzo della crypto di riferimento.
Solana dominerà gli ETF altcoin (Ethereum escluso)
È un’affermazione forte. Il tempo e i mercati poi si preoccuperanno eventualmente di smentire chi vi sta scrivendo. Prima però facciamo qualche passo indietro. Sono in attesa di approvazione tanti ETF su altrettante crypto: Solana, ma anche Litecoin, Dogecoin, Ripple XRP, Hedera Hashgraph, Trump, Melania, Pengu, BNB, Bitcoin Cash e altri che puoi leggere qui.

La teoria, messa qui nero su bianco, è che saranno quelli su Solana a raccogliere maggiore capitale nello stesso arco di tempo.
Il motivo è fondamentalmente uno: Fidelity, società che già gestisce ETF su Bitcoin e Ethereum ha in attesa un solo altro ETF cripto. È su Solana, per motivi che non conosciamo, ma che comunque possono cambiare l’andamento di questo mercato tradizionale, quello dei fondi quotati in borsa.

Chi è Fidelity?
È un gestore di capitali che esiste dal secondo dopoguerra. È ancora non quotato e fa parte delle big three di questo settore, dopo BlackRock e Vanguard.
Tra le altre cose, Fidelity è anche leader nel settore 410(k), il sistema di pensioni private degli Stati Uniti che non sono gravate da tassazione sui gain (a meno di prelievi precedenti prima dei 60 anni), che in parte potrebbero convogliare parte dell’interesse verso Solana, se il gruppo dovesse aprire questi piani all’ETF che sta lanciando.
Fidelity è anche il secondo dei gestori – per NAV – su Ethereum e Bitcoin, segnale appunto che pur non essendo in grado di competere su questo terreno con BlackRock, è comunque di molto superiore per capacità al resto dei gestori che stanno lanciando ETF sia su Solana, sia sulle altre crypto.
Solo Solana?
Per il momento sì, scelta che potrebbe essere appunto decisiva per come si svilupperà questo mercato, in relazione ai fondi quotati a Wall Street.
Il gruppo ha affermato sul suo canale Reddit di essere aperto anche a altri tipi di asset, almeno per l’inserimento nei 401(k). A domanda su XRP di Ripple c’è stata la seguente risposta:
Non abbiamo per il momento informazioni da condividere sull’aggiunta di nuovi token [ai 401(k), NDR], ma espandere la copertura degli asset è una delle priorità della nostra roadmap pluriennale. Abbiamo segnalato la tua domanda ai team che se ne occupano.
Vedremo se questo interesse arriverà su $XRP e magari su altre crypto. Per ora però Solana sembrerebbe essere decisamente in pole.
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Il mondo della finanza si è abituato a muoversi in branco. Ma ogni tanto, un gestore con una visione chiara si distingue dalla massa e fa una scommessa che gli altri considerano folle.
In questo momento, quella scommessa si chiama Solana.
Mentre Wall Street resta cauta, il mercato si sta già dividendo in due. Da una parte, c’è la vecchia guardia che osserva e aspetta. Dall’altra, ci sono i “super gestori” che non aspettano la conferma e agiscono basandosi sui dati.
La loro mossa è chiara: hanno ufficialmente confermato l’ingresso di 1,65 miliardi di dollari. Non è una previsione, è una scelta strategica di capitale che non ha precedenti.
La domanda non è più se Solana vincerà. La domanda è: sarà la visione di questo “super gestore” a cambiare Wall Street?
Molto presto ICP renderà tutte queste monete oggetti Vintage