AGGIORNAMENTO: sembra che la chain sarà sviluppata separatamente, attendiamo notizie ulteriori per aggiornarvi sul tema.
Ancora banche nel mondo blockchain. Arriva infatti la conferma dei primi test e di un progetto pilota guidato da SWIFT e che vedrà la partecipazione di 35 importanti istituti bancari da 16 paesi. Notevole l’assenza degli istituti italiani, che pur si stanno muovendo in altri ambiti, come quello delle stablecoin.
Il protocollo scelto sarà sviluppato da Linea, il layer 2 su Ethereum gestito da Consensys, la stessa società che possiede MetaMask e che vede il suo fondatore impegnato in SharpLink, DAT appunto su Ethereum, che ha già accumulato oltre 3 miliardi di dollari in equivalente $ETH.
Swift insieme a 35 banche e… Linea
Swift ha annunciato l’aggiunta di un ledger basato su blockchain alla sua infrastruttura tecnologica, in quello che chiama nel comunicato stampa un passo fondamentale per la finanza globale alla ricerca di transazioni cross-border (e dunque internazionali) in modo istantaneo.
- 35 banche coinvolte
Sono 35 banche da 16 diversi paesi quelle che parteciperanno al lancio del prodotto. Tra le più notevoli Banco Santander, insieme a BNP Paribas, Bank of America, Citi, Commerzbank, Crédit Agricole, DBS, Deutsche Bank, Emirates, Royal Bank of Canada, Wells Fargo, Mizuho, HSBC, NatWest, Unibanco e anche JP Morgan. C’è la crema della finanza internazionale e mancano però istituti italiani.
- Linea non viene citata
Per il momento nel comunicato non viene citata Linea, il network di Consensys che è un layer 2 su Ethereum. Tuttavia dovrebbe essere quella la soluzione di base a livello infrastrutturale.
Difficile per ora capire di più del funzionamento del network e delle modalità di accesso. Si tratta però di una notizia che cavalca uno dei tormentoni del mondo crypto.
Swift non si farà sostituire dai crypto bro
Il tema rimane quello di sempre: l’assalto al più importante network bancario del mondo si dovrà ritentare, e certamente non passerà da soluzioni che le banche hanno sempre trattato con una certa diffidenza, fatta eccezione per qualche integrazione in banche relativamente minori.
Swift domina un network non solo redditizio, ma anche con risvolti politici molto importanti. Era inutile aspettarsi che sarebbero rimasti con le mani in mano, per un fronte pagamenti che ora si distribuirà su più canali. A fianco di Swift, le banche proveranno anche ad approfittare dell’enorme diffusione che stanno avendo le stablecoin, diffusione che permetterebbe alle banche di avere costi più bassi (e finalità immediata), anche svincolandosi dall’obbligatorietà di rivolgersi a certi network.
Dovrebbe chiudersi qui una vecchia storia che riguardava gli appassionati di Ripple, quella di poter rimpiazzare Swift. Il mondo dei pagamenti è cambiato e continuerà a cambiare: e lo sanno anche ai piani alti di Ripple, che ha infatti scelto di affiancare ai propri servizi anche una stablecoin, RLUSD, che sta spingendo con tutte o quasi le sue forze.
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