Si scomodano anche i pezzi da 90 del settore. Dopo che David Sacks, lo zar crypto e AI di Donald Trump, ha chiamato a raccolta i senatori repubblicani, ora tocca a uno dei player più importanti del settore, almeno negli Stati Uniti. Oggi infatti sarà a Washington, a quanto pare per parlare un po’ con tutti, Brian Armstrong, CEO di Coinbase.
Un nome importante nel settore, che negli USA ha un ascendente non di poco conto, tenendo conto che si tratta del più grande exchange quotato in borsa, nonché del custode del grosso degli ETF quotati nelle borse americane, compreso quello di BlackRock.
Brian Armstrong a Washington
Il contesto è quello di cui abbiamo parlato ieri: c’è stallo per il Clarity Act, ovvero la legge che dovrebbe andare a normare tutto il settore Bitcoin e crypto negli Stati Uniti, in particolare per gli intermediari. Una proposta di legge che era stata salutata con grande entusiasmo dagli operatori del settore, sia centralizzati che DeFi e che ora invece è al centro dello scontro politico tra democratici e repubblicani.
Soltanto oggi i dem sono tornati alla carica, chiedendo chiarimenti per certi investimenti di Steve Witkoff, che non solo è stato un uomo decisivo per Trump nelle trattative in Medio Oriente, ma è anche padre di Zach Witkoff, che anima WLFI, progetto crypto che vede al suo interno anche i figli di Donald Trump.
Lo scontro è politico – e sul tavolo c’è anche un investimento da 2 miliardi di dollari in Binance che è stato finanziato tramite la stablecoin legata al dollaro del progetto WLFI, e dunque ancora una volta legata a Trump.
In aggiunta a questo, c’è una controproposta per il Clarity Act di firma democratica ritenuta però irricevibile da diversi operatori del settore, perché eccessivamente restrittiva per la DeFi.
Un quadro molto complesso, che in tanti stanno provando a sbrigliare: sul fronte democratico c’è la senatrice Kristen Gillibrand, sul fronte repubblicano si è scomodato addirittura lo zar David Sacks, e ora dal settore si muove Brian Armstrong, che storicamente può contare su più di qualche amico a Washington.
Uno sblocco sarebbe una notizia decisiva per il settore
Uno sblocco delle trattative sarebbe una delle migliori notizie di questa chiusura di 2025 per tutto il comparto crypto: si tratterebbe infatti di avere leggi a protezione del settore nella più importante delle piazze finanziarie al mondo.
E si tratterebbe anche di blindare il settore da eventuali ritorsioni una volta che alla presidenza e al governo non ci saranno così tanti appassionati (e investitori) in criptovalute.
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