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Barclays chiude con Binance e limita la libertà dei suoi clienti. Messaggio SHOCK!

Nel Regno Unito parte la caccia alle streghe – e le banche, ormai arroccate su rendite di posizione secolari e che non hanno alcuna intenzione di mollare, colgono la palla al balzo. La notizia di oggi ha dell’incredibile – e spiega chiaramente anche ai più scettici quali sono i rischi di un sistema finanziario e bancario così centralizzato.

Barclays sta iniziando ad inviare messaggi ai propri clienti che hanno effettuato almeno un versamento verso Binance nel corso dell’ultimo anno, segnalando che sarà impossibile per loro continuare ad effettuare tali versamenti tramite carta. Una situazione che colpisce non solo direttamente Binance, ma tutti gli utenti che liberamente avevano scelto di affidarsi a questo exchange.

Barclays messaggio Binance - di Criptovaluta.it
Barclays: una limitazione assurda delle libertà dei propri clienti

Brutte notizie per Binance? All’apparenza sì, anche se come spesso capita in questo tipo di eventi in realtà ci sono almeno due diverse chiavi di lettura – e secondo noi se di bearish news si deve parlare, è nei confronti del mondo delle banche.

Cos’è successo esattamente e cosa sta facendo Barclays

Forte di qualche scaramuccia tra il regolatore del Regno Unito FCA e Binance, Barclays ha inviato un messaggio verso tutti i suoi clienti che hanno interagito con l’exchange, indicando l’impossibilità futura di qualunque tipo di versamento verso l’exchange, almeno fino a nuove notizie.

Dato che ha effettuato un pagamento verso Binance nell’ultimo anno, vogliamo renderti noto che stiamo interrompendo i pagamenti tramite carta di credito o di debito verso questo ente fino ad ulteriori aggiornamenti. Questo è per mettere al sicuro il tuo denaro. Per ulteriori informazioni, cerca “FCA Binance” online. Ci dispiace per qualunque tipo di disagio arrecato. Il tuo Team Barclay”

Un messaggio francamente incomprensibile, dato che se è vero che esistono motivi di conflitto tra FCA e Binance, non vi è alcun tipo di obbligo per le banche del paese di interrompere i versamenti verso quest’ultimo. Una scelta pertanto che può essere inquadrata nella piena autonomia della banca, che almeno a nostro avviso ha colto la proverbiale palla al balzo per liberarsi di un exchange che, nel futuro, potrebbe fargli concorrenza (e che su alcuni settori, come il risparmio, già gli fa).

A pensar male si fa peccato? Probabilmente sì, ma non siamo soltanto noi a dirlo. Solo qualche giorno fa JP Morgan aveva indicato nello staking, che è uno dei servizi offerti appunto da Binance, una valida alternativa per il piccolo risparmiatore, un settore che sarà in crescita anche grazie al futuro passaggio di Ethereum ad un protocollo di validazione PoS.

E le banche, che offrono tassi estremamente risicati su tutto il comparto risparmio (spesso vicinissimi allo zero), cominciano a sentire il fiato sul collo di diversi protocolli e intermediari che anche sugli stablecoin offrono tassi molto più elevati.

C’è pericolo per chi opera adesso con Binance?

Non in Italia, dove non ci sono almeno per il momento problemi di sorta con il regolatore. E non ci sono in realtà neanche in Inghilterra e nel Regno Unito, dove i residenti hanno comunque la piena libertà garantita dalla legge di operare con l’intermediario che preferiscono. Si tratta dell’ennesimo attacco di un mondo bancario che comincia a preoccuparsi di una concorrenza liquida, trans-nazionale e con offerte più interessanti anche per i risparmiatori rispetto a quelle proprie.

Senza dover per forza di cose prendere le parti del mondo delle criptovalute – questa storia è assolutamente emblematica del perché abbiamo bisogno di modalità per gestire il nostro denaro assolutamente più decentralizzate, dove nessuno possa decidere con chi intratteniamo rapporti.

L’operazione di Barclays, non ce ne voglia la popolare banca inglese, è un attacco frontale alla libertà di ciascuno di intrattenere rapporti finanziari o commerciali con chi meglio crede. Un danno fatto ai propri clienti e nei confronti di un diretto concorrente, anche se in divenire. Alla faccia del libero mercato.

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