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Cardano: problemi sugli smart contract? | Tutto sulla concurrency ADA

Tra gli appassionati di Cardano e il resto del mondo dei cripto-maniaci è noto che non corra buon sangue. In parte per l’estrema ruvidezza del leader del progetto Charles Hoskinson, in parte perché sono in molti a voler tenere la proverbiale torta solo per loro.

Oggi si consuma un altro capitolo della guerra aperta tra Cardano e Ethereum, con alcuni sostenitori del protocollo di Vitalik Buterin che hanno accusato il network di ADA di non poter far fede alle promesse fatte in tema di smart contract.

Ci sono questioni tecniche importanti, che andranno valutate con la prossima introduzione degli smart contract sulla rete principale e ufficiale il prossimo 12 settembre. Una news sulla quale in molti vorranno fare trading – cosa che possiamo fare con eToro (qui per un conto dimostrativo gratuito e senza limiti), intermediario che offre anche lo staking automatico su ADA.

Basta comprare ADA per accumulare rendite passive automatiche – potendo inoltre ricorrere a strumenti quali il CopyTrader per copiare i migliori oppure per analizzarne le posizioni – e come i CopyPortfolios che puntano invece sull’offerta di panieri di asset cripto diversificati. Ci basteranno soltanto 50 USD per aprire un conto reale.

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Cardano e il problema della Concurrency

Con l’arrivo di Alonzo sulla principale net di test di Cardano e dunque con l’introduzione degli smart contract cominciano, se vogliamo, i primi problemi. O meglio cominciano le prime accuse di inefficienza – e di problemi tecnici – da parte dei più accesi detrattori del network. Tutto è iniziato con un tweet di Anthony Sassano, legato a doppio filo al mondo di Ethereum, che come prevedibile ha scatenato un letterale putiferio online.

La prima App Distribuita è andata online su Cardano oggi e i fanboy di ADA si sono accorti che non puoi risolvere i problemi fondamentali via peer review.

Tweet che è poi stato seguito da screenshot caustici del subreddit dedicato a Cardano, con un tono particolarmente canzonatorio che sicuramente non ha contribuito a distendere gli animi sulla discussione.

Discussione che è continuata facendo leva su quelli che sono i temi e i meme classici che accompagnano ogni flame su Cardano, ovvero la sua base scientifica, l’utilizzo di peer review e l’atteggiamento, in verità non sempre umile, di chi guida il progetto. Punti di forza che si sono ritorti, nella narrativa impostata da Anthony Sassano, proprio contro il network di ADA.

Il nocciolo del problema

Il nocciolo del problema è che a causa di scelte di design per lo sviluppo del protocollo di Cardano, possono presentarsi quelle che in inglese vengono chiamate concurrency, che non permettono a più utenti di interagire con il protocollo o con App decentralizzata simultaneamente. Problema che Ethereum non ha, grazie alla sua Virtual Machine che invece Cardano, per stessa ammissione di diversi progetti che gli sono legati, dovrà risolvere.

Il problema si è reso evidente su Minswap, un DEX decentralizzato che nelle funzionalità dovrebbe ripercorrere le gesta di Uniswap e che ha avuto diversi problemi, proprio in relazione a questa particolare caratteristica di Cardano.

La soluzione, almeno secondo alcuni sviluppatori, ci sarebbe

Un attacco così aperto contro Cardano non poteva che innescare la levata di scudi da parte di una delle community più arcigne e più compatte del mondo delle criptovalute. Una risposta è arrivata da Charles Hoskinson, così come è arrivata da SundaeSwap Labs, che ha affermato in modo cristallino:

Qualcuno sta dicendo che questa sarà la morte di Cardano: inverosimile. Puntare il dito su un esperimento nel primo giorno di vita di un ecosistema e considerarlo la profezia di sventura della caduta di Cardano è naive nella migliore delle ipotesi – e intellettualmente disonesto nella peggiore.

In un lungo post su Medium, che affronta in modo piuttosto tecnico la questione, il medesimo gruppo ha confermato di essere al lavoro intorno ad un work around, ovvero ad modo di aggirare questa limitazione, che sarebbe già in fase di test. Una promessa, come hanno fatto notare in molti – qualcosa che non è nuovo nel mondo di Cardano e che è parte di quanto non piace a chi ha sposato progetti diversi.

Tra flame war e problemi tecnici: cosa ne sarà di Cardano sul breve?

È una situazione estremamente difficile da analizzare. Una volta che gli smart contract saranno arrivati sulla rete ufficiale il problema sarà noto anche a chi non sta seguendo molto da vicino la questione. E questo potrebbe scatenare il panico – o comunque allontanare diversi investitori dal progetto.

Allo stesso tempo però la gran parte della community che ruota intorno a Cardano ha dimostrato di saper aspettare, di voler seguire il suo leader e di essere piuttosto paziente. Cosa che rende difficile un sell off per un problema che non è il primo e che non sarà l’ultimo.

Certo – l’intera vicenda sta assumendo toni piuttosto fideistici – ma Cardano oggi vale il terzo posto nella classifica di capitalizzazione di mercato – e lo ha fatto in larga parte grazie ad una sapiente manovra in termini di hype. Che questa sia la pietra tombale sul progetto sembra, anche a noi, un’enorme esagerazione.

Di questa cosa si dovrà sicuramente tenere conto – cosa che faremo anche noi che abbiamo ADA in portafoglio prossima al unlock dallo staking . Rimarremo alla finestra, analizzando minuto per minuto le conseguenze di questo ennesimo colpo di scena nella storia di Cardano ADA.

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Angelo Pischedda
Angelo Pischedda
2 anni fa

è il caso di vendere? oppure prendo il profitto?

Matteo
Matteo
2 anni fa

Questo articolo è puro FUD. Chi parla di problemi di concurrency non conosce minimamente i principi alla base dell’ architettura di ADA. Il problema delle transazioni è stato evidenziato da uno sviluppatore ETH su twitter. Per chi fosse interessato ad approfondire:

https://youtu.be/FVA54yAaLC8 – minuto 40

https://www.reddit.com/r/cardano/comments/pixu0z/can_somebody_eli5_what_the_controversy_happening/?utm_medium=android_app&utm_source=share

Luigi Pesci
Luigi Pesci
2 anni fa
Reply to  Matteo

Ciao Matteo, buon pomeriggio. Vorrei aggiungere due righe anche io, riepilogate nei seguenti punti:

1- Quando si arriva in un posto, specie se non si conosce , prima di iniziare a parlare è buona norma salutare e tu non lo hai fatto;
2- prima di scrivere qualcosa, ergendosi saccente del tutto ( ma in realtà chi fa così è saccente del niente ), provare per un istante ( un istante proprio eh ) a leggere il contenuto , oggetto stesso del tuo commento… già perchè spesso si commenta roba senza nemmeno averla letta ( come nel tuo caso);
3- e dulcis in fundo…terzo punto ma non meno importante ( anzi forse il più importante ) prima di azionare lingua o polpalestrelli sulla tastiera, è bene azionare le cervella.

Buonissime cose !

Ernesto
Ernesto
2 anni fa

Tra Hoskinson e Buterin, credo che solo il tempo ci dirà quale dei due è Jobs e quale Wozniak…