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Ethereum brucia più del mining | Prima settimana deflattiva per $ETH

È da tempo che parliamo della possibilità che – dopo il London Upgrade – Ethereum sarebbe potuta diventare deflazionaria. La possibilità si è materializzata per la prima volta oggi – per una settimana consecutiva. 

Questo – come vedremo davanti – spinto dal grande successo di diversi meme token che utilizzano proprio Ethereum come blockchain sottostante – ma non solo. Perché anche la grande crescita di prezzo di $ETH ha contribuito a creare una situazione decisamente ghiotta per tutti i soggetti coinvolti. 

Ethereum burn - analisi di Criptovaluta.it
Ethereum – un forno che brucia più di quanto viene minato

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Burning a gonfie vele: già bruciati oltre 6 miliardi di dollari

Il burning – che è stato introdotto con il London fork – sta procedendo a gonfie vele. Come è noto per chi segue Criptovaluta.it, da qualche tempo una parte delle commissioni di transazione viene appunto bruciata, ovvero tolta tecnicamente dalla circolazione. 

Questo porta la base di Ethereum disponibile a comprimersi, con la novità che per tutta la scorsa settimana gli ETH bruciati sono stati più di quelli creati tramite mining. Qualcosa che in pochi si sarebbero aspettati all’introduzione del sistema di burning e che è dovuto principalmente al grande successo di Shiba Token, che è stato il contratto smart che ha visto i più alti volumi di scambio durante tutta la scorsa settimana. 

Con il boom del meme per eccellenza, sono aumentate le transazioni, con una parte maggiore che è finita nel forno virtuale che continua a bruciare ETH a ritmo sostenuto. Nel momento in cui scriviamo, siamo a circa 15.000 $ETH bruciati ogni giorno. Ethereum che in assenza di London Fork sarebbero rimasti in circolazione. Basta una dimestichezza di base con le curve di domanda e offerta per rendersi conto di che notizia bullish sia questa per il futuro prezzo di Ethereum

Superati i target di breve periodo, dove può arrivare Ethereum entro fine anno?

La questione è sicuramente complessa, dato che Ethereum ha bruciato le previsioni di breve periodo, avvicinandosi di più a quanto, anche noi che eravamo ottimisti, avevamo previsto per fine anno. 

Con ogni probabilità entro fine anno si potrà puntare agilmente anche al target di medio periodo, entro la fine dell’anno. Peseranno però gli sviluppi verso Ethereum 2.0, che pur qualche problema minore stanno avendo. Problemi contro i quali gli sviluppatori giurano di avere soluzioni – con i mercati che – almeno per adesso – non hanno motivo per non credere a quanto detto. 

Quella di Ethereum è e rimarrà una storia di incredibile successo di un altcoin che sta resistendo egregiamente anche all’assalto dei layer 2 nati proprio per superare problemi di commissioni e di velocità d’esecuzione delle transazioni. E che addirittura, come indicato da Vitalik Buterin potrebbero essere un punto di forza e non di debolezza per il network.

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jacopo
jacopo
2 anni fa

aggiungo che nell’ultimo mese ben l’80% del nuovo eth è stato burnato, mentre in assoluto dall’introduzione del london upgrade più del 60%. io rimango assolutamente bullish su eth, tanto che con la 2.0 l’ipotesi di flippening mi sembra concreta (superare BTC per market cap).
tanta roba, in ogni caso!