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Criptovalute stablecoin USA

Stablecoin regolamentati negli USA | Arriva la prima proposta

Comincia a muoversi qualcosa negli USA a tema criptovalute e per quanto riguarda una futura regolamentazione. Dato che tanti membri del Congresso vorranno metterci il cappello, dovremo aspettarci altri draft e altre proposte, anche se la prima che arriva dall’ala Dem non sembra poi così malvagia.

A proporla è Josh Gottheimer e nonostante la sua provenienza politica, con un partito alle spalle che ha avviato da tempo una lotta senza quartiere, sembrerebbe possibilista per quanto riguarda una regolamentazione del settore piuttosto blanda.

Stablecoin - proposta regolamentazione criptovalute USA
Arriva la prima proposta Dem sugli Stablecoin

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La proposta del Democratico Josh Gottenheimer sugli stablecoin

Più che di criptovalute si parla di stablecoin, che sono uno degli aspetti del mondo cripto contro i quali si sono scagliati con maggiore ferocia i papaveri che frequentano la Casa Bianca. La proposta sarebbe semplice, ovvero permettere la circolazione degli stablecoin come Tether oppure anche USDC, senza che ci siano limitazioni eccessive.

Potranno essere emessi da società bancarie e non – e questo è un grosso passo in avanti, perché non affiderebbe il monopolio dei token backed alle aziende con licenza bancaria – e avranno come unica limitazione la necessità di avere in cassa, per ogni token emesso, un controvalore in cash o in strumenti cash-like.

Sotto questa ultima definizione vengono fatti rientrare tradizionalmente quegli strumenti finanziari stabili e liquidi, tipicamente le obbligazioni degli Stati Uniti d’America. In pratica si eviterebbe quanto viene garantito con il dollaro classico, ovvero di poter ricorrere a riserve frazionali. Entrambi i principali stablecoin sarebbero comunque già pressoché in regola.

Non credo che dovremmo fermare l’innovazione nel mercato delle criptovalute. Ci siamo confrontati con il Tesoro e anche con la Blockchain Association su questi aspetti.

Non è chiaro cosa ne dovrebbe essere in questo caso degli stablecoin algoritmici, così come non è chiaro se potranno circolare negli USA soltanto token emessi da società che vi hanno sede. Quel che è certo è che gli stati patrimoniali dovranno essere aperti allo scrutinio delle autorità statali.

Impossibile il ban, anche se dovesse prevalere Warren

La senatrice Warren passerà alla storia come la più grande avversaria di una normativa fair per quanto riguarda lo spazio delle criptovalute. Ha parlato più volte di ban, ma a questo punto, se anche dal suo partito arrivano questo tipo di proposte, riteniamo che il pericolo sia definitivamente scampato.

Tutto questo ricordando ai nostri lettori però che si tratterà di un passaggio complicato e che probabilmente vedrà arrivare al Congresso altre proposte. Per ora però l’aria che tira è sicuramente buona, e meno preoccupante di quella di qualche settimana fa.

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