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Università della Pennsylvania in NFT | Si celebra la scienza contro il COVID

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L’università della Pennsylvania ha indetto un’asta NFT per celebrare i suoi successi nella ricerca del vaccino mRNA contro il COVID-19. A dirigere le operazioni troviamo Christie’s, tra le più grandi case d’aste al mondo.

In palio un video in 3D che illustra il funzionamento del vaccino messo corredato da una copia dei documenti di brevetto. I proventi saranno utilizzati per finanziare i programmi di ricerca scientifica dell’istituto. L’asta sarà aperta dal 15 al 25 luglio prossimi; è possibile piazzare offerte in Bitcoin, Ethereum e USDC.

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Scienza, NFT e grandi università: ecco cosa c’è in ballo

Ungherese di nascita, Katalin Karikó è ricercatrice biochimica e accademica presso l’università della Pennsylvania. Insieme al collega Drew Weissman, professore di medicina presso lo stesso istituto, ha contribuito a sviluppare vaccini mRNA per contrastare il COVID-19. Vaccini che poi sono stati prodotti da Moderna e Pfizer. Per il loro lavoro gli scienziati hanno ricevuto importanti riconoscimenti di caratura internazionale, come il Lasker-DeBakey Clinical Medical Research Award.

Riconoscimenti ai quali si aggiunge l’asta NFT con cui l’università della Pennsylvania ha voluto celebrare il loro lavoro. Verrà coniato un Non Fungible Token in edizione limitata che, attraverso un video animato in 3D, mostra il funzionamento del vaccino mRNA messo a punto dai due ricercatori. Come premio aggiuntivo troviamo una copia del video accompagnata da didascalie che spiegano nel dettaglio le meccaniche di funzionamento del vaccino.

I NFT commemorativi sono una delle novità più interessanti del 2022

A partire dal prossimo 15 luglio sarà possibile piazzare offerte in Bitcoin, Ethereum e USDC, con l’asta che si chiuderà il 25 luglio. Le offerte dovrebbero partire da circa 200 dollari, col vincitore che porterà a casa anche una copia dei documenti originali di brevetto, ovviamente sotto forma di collezionabili digitali. L’università ha fatto sapere che i proventi verranno utilizzati per finanziare i suoi programmi di ricerca scientifica.

A gestire le offerte troviamo Christie’s, considerata tra le più grandi case d’aste al mondo, e che non è affatto nuova a incursioni nel mondo delle criptovalute. Famosa per aver battuto il Non Fungible Token di Beeple per 69 milioni di dollari, l’organizzazione ha già da tempo stretto accordi con OpenSea per poter gestire aste on chain in ambiente ETH.

Il limite della promozione

La comunità scientifica internazionale trova ancora una volta un modo efficace per sfruttare al meglio l’ecosistema blockchain. Le ultime notizie in questo ambito volevano la nascita di un ospedale virtuale per volontà di un’istituto con sede negli Emirati Arabi Uniti. In quel caso si parlava di uno spazio nel metaverso che i pazienti possono sfruttare per ricevere consulenze, assistenza e per espletare gli adempimenti burocratici del caso.

È meno recente invece la notizia che vede The British Columbia Search and Rescue Association aprire alle donazioni in criptovalute per finanziare le attività dei suoi volontari del soccorso, con CanadaHelp come partner per la raccolta dei fondi.

Anche in Italia abbiamo esempi concreti di come comunità scientifica e criptovalute possano intrecciare virtuosamente le proprie strade. La Fondazione Umberto Veronesi è decisamente operativa in questo senso: non solo ha aperto alle donazioni in cripto, ma partecipa attivamente a conferenze internazionali su blockchain e tecnologie derivate.

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