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Polygon MATIC: parla Brian Trunzo | Presto importanti novità NFT

I JPEG non sono tutto, né tantomeno l’unica declinazione possibile per i NFT. Brian Trunzo è convinto che le immagini coniate su blockchain siano solo una minima parte dell’ampio ventaglio di possibilità offerte dai Non Fungible Token.

Il capo dei progetti metaverse di Polygon si rivolge alla platea di Chainlink SmartCon 2022 per citare la moltitudine di casi in cui, nell’immediato futuro, i Non Fungible Token troveranno applicazione pratica. Dalla moda all’arte, dal gaming a un’infinita gamma di altri campi, i token non fungibili saranno asset di riferimento in qualsiasi campo di business.

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NFT: saranno molto di più delle JPEG

Le immagini in formato .jpg non sono l’unico esempio con cui poter spiegare cosa sono i NFT a chi è poco ferrato in materia. Se è vero che le immagini coniate su chain rappresentano in taluni casi un’eccezionale forma di business, soprattutto se si parla di collezionabili o arte digitale, è altrettanto vero che il campo di possibili applicazioni dei Non Fungible Token è sconfinato.

JPEG NFT - non solo, guardare a starbucks
JPEG? Non solo

E smetteremo di ricorrere alle definizioni nel momento in cui le tecnologie derivate dalla blockchain diventeranno di pubblico dominio, e diffuse su larga scala. Questo in sintesi il pensiero che Brian Trunzo ha rivolto ai partecipanti di Chainlink SmartCon 2022, crypto kermesse andata in scena a New York di recente.

A parlare non è uno qualunque, ma colui a cui Polygon ha affidato le redini dei progetti basati su metaverse, che prosegue il suo intervento con qualche frecciatina rivolta alla stampa generalista. Le persone hanno una visione limitata e a volte distorta del Web3, a causa di una narrazione altrettanto all’acqua di rose offerta dai media mainstream.

Per molti un Non Fungible Token è un asset su cui investire, oppure un’immagine .jpg da scaricare facendo click col tasto destro del mouse. E in barba alla tanto decantata sicurezza e unicità. Distorsioni dovute da una cattiva informazione, alla quale noi di criptovaluta.it cerchiamo di fare da contraltare, per quanto possibile positivo e nel nostro piccolo, giorno dopo giorno. Al punto di essere stati citati da Stefano Monda probabilmente a riconoscimento del nostro impegno.

Quale futuro per i NFT? Il caso di Starbucks

Ma torniamo a Brian Trunzo, che dal suo privilegiato punto di osservazione prosegue citando i casi d’uso di oggi, dai quali si evince la sua visione per il prossimo futuro. Uno dei tanti esempi che il nostro ama chiamare in casa è quello del crypto gaming, con i NFT che diventano asset di gioco e che possono essere anche venduti sui mercati secondari.

Ne parliamo praticamente ogni giorno, con news che si rincorrono con puntuale ricorrenza. Nella sua carrellata il nostro chiama in causa anche atti di vendita e premi che i brand riservano alla clientela per stimolarne il coinvolgimento.

Qui Trunzo si sofferma sul caso Starbucks: il gigante americano del caffè è impegnato in una rivoluzione su chain con i clienti al centro delle iniziative. Starbucks che per inciso ha scelto Polygon per dare vita ai premi che elargirà ai più fedeli clienti.

E come un fiume in piena prosegue indicando i tanti casi in cui le case di abbigliamento hanno fatto, e fanno ricorso ai NFT per creare hype intorno alle collezioni e per fidelizzare il pubblico. E anche qui, volendo, potremmo intasare il sito con centinaia di esempi che ci arrivano dalle più prestigiose maison di tutto il mondo.

Per Trunzo ciò che distingue il Web3 dalla rete per come l’abbiamo conosciuta fino ad oggi è il livello di coinvolgimento che il nuovo paradigma è in grado di offrire. Un coinvolgimento che a saperlo sfruttare si traduce in fidelizzazione e fatturato, come dimostra il caso Starbucks.

E se non ci ha pensato il dirigente in forza a Polygon, tiriamo in ballo il collezionismo di nostra iniziativa, tanto per citare un altro caso d’uso dei NFT tra i tanti. Con gli oggetti da collezione, reali e virtuali insieme, che spesso finiscono per confluire in iniziative di beneficienza, ma quest’ultimo è solo un promemoria per i colleghi delle testate generaliste.

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