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Le imposte si pagheranno in Bitcoin! | Esclusiva da Lugano Plan B

+ESCLUSIVA CRIPTOVALUTA.IT+ Quella di Lugano non sarà una mossa pubblicitaria per attirare turismo Bitcoin, contestazione che è stata già sollevata, in parte a ragione, nei confronti di El Salvador. Un’economia circolare che passerà anche dal pagamento di imposte locali, di multe e di ingressi presso i musei in Bitcoin, in Luga e in Tether.

Un passaggio che è diverso, almeno ad opinione di chi vi scrive, anche da quello già fatto da altre realtà svizzere e d’oltreoceano. Perché il pagamento delle imposte locali di Lugano andrà ad inserirsi all’interno di un circuito economico completo. Le aziende potranno farsi pagare in Bitcoin (e nelle altre due criptovalute) e potranno anche utilizzare questi asset per pagare la parte di tassazione in capo al comune.

Ne abbiamo parlato con Pietro Poretti, direttore dello Sviluppo Economico di Lugano e con Robert Bregy, che sempre nel medesimo comune svolge il ruolo di segretario, nella nostra recente visita a Lugano proprio per raccontare ai nostri lettori dall’interno quanto sta avvenendo dai nostri vicini con il Plan B.

Sì, si potranno pagare le tasse locali in Bitcoin, Luga e Tether

La notizia principale è questa: a Lugano si potranno pagare imposte locali, ingressi ai musei, multe e più in generale tutto il dovuto verso l’amministrazione locale in Bitcoin, in Tether e in Luga. Un passaggio che era già emerso durante la prima presentazione del progetto lo scorso marzo. Dov’è la notizia allora? La troviamo nelle tempistiche, perché entro fine anno il tutto dovrebbe essere già attivo.

Il discorso del legal tender de facto era legato al fatto che comunque la città avrebbe accettato qualsiasi tipo di pagamento anche con Bitcoin, Luga e Tether e noi avremmo spinto affinché anche i commercianti avrebbero fatto altrettanto. […] I primi tassi, imposte e monumenti che la città accetterà… sarà entro la fine dell’anno. Diremo qualcosa di più all’interno del Plan B Forum i prossimi 28 e 29 ottobre.

Questo il commento di Robert Bregy, segretario comunale appunto di Lugano e che sta seguendo molto da vicino gli sviluppi di Plan B. Entro 10 settimane dunque dal momento in cui i nostri lettori leggeranno questo pezzo, parte dell’approfondimento che abbiamo deciso di realizzare per questo storico passaggio di Lugano nel mondo della blockchain.

  • I Bitcoin saranno convertiti

Il comune di Lugano, in ottemperanza alle leggi federali, dovrà convertire i propri Bitcoin al ricevimento, cosa che dovrebbe avvenire anche con Tether.

Ad oggi li deve convertire in franchi. […] Questo è dato dal quadro legale, che al momento non permette ancora di gestire una tesoreria… comunque ritengo che sarà un tema che andrà affrontato e sviscerato.

Ancora una volta Robert Bregy che ci spiega quali saranno i caratteri operativi del pagamento di imposte e di servizi. In modo graduale si permetterà pertanto di avere questa possibilità in più, che però obbligherà comunque a livello comunale

  • Lightning Network

A supporto tecnologico per i pagamenti ci sarà Lightning Network

  • Non è la prima città della Svizzera

Pietro Poretti ci racconta anche che Lugano non rivendica il primato per il pagamento delle imposte e delle tasse locali in Bitcoin. Ci saranno però delle differenze sostanziali in termini di circolarità dell’economia $BTC all’interno di Lugano stessa.

E’ vero che Lugano non sarà la prima città che permetterà di incassare tasse in criptovalute. Già dal 2016 credo si era mossa Chiasso, e si è mossa anche Zugo sia a livello comunale che cantonale e più qualche altro comune. Almeno dal nostro punto di vista ma anche per loro stessa ammissione si trattava più di operazioni che hanno portato tanta visibilità ma che non sono poi risultate in un vero e proprio utilizzo. Lugano andrà gradualmente pagamento di qualsiasi somma dovuta all’ente pubblico, imposte, multe, tasse varie, affitti, senza limiti. […] Non ci saranno limiti.

Ed è da questa risposta di Pietro Poretti che riteniamo si possa sviluppare un discorso più approfondito su quella che, in sé, potrebbe non sembrare questa grande notizia.

C’è un’importante specificità a Lugano

La specificità di Lugano

Non è la prima volta che ci troviamo a commentare la possibilità di pagare imposte in Bitcoin o in altre criptovalute. Altre città, di dimensioni ben più rilevanti di quelle di Lugano, lo hanno annunciato per il prossimo anno, come ha fatto anche Rio de Janeiro. Manovre, quelle che si sono già concretizzate, in larga parte decisamente pubblicitarie e che non hanno avuto molto seguito; per quelle che invece non si sono concretizzate ancora, nulla lascia sperare per evoluzioni migliori.

Sarà diverso a Lugano – e lo vedremo anche attraverso altri approfondimenti che saranno pubblicati sempre su Criptovaluta.it – perché intorno al pagamento delle imposte in Bitcoin (e in Luga e Tether) è già in via di costruzione un’economia interamente circolare. Le aziende e i privati potranno percepire pagamenti, comodamente, in Bitcoin, e con tali Bitcoin ricevuti potranno pagare qualunque genere di imposta o tassa locale. Teoricamente, per chi lo volesse, non ci sarà bisogno di passare da fiat currency. O meglio, lo si dovrà fare soltanto per quanto dovuto al cantone e al governo federale della Svizzera.

Un’economia circolare

Non abbiamo la sfera di cristallo e non possiamo in alcun modo dichiarare già da adesso il successo dell’operazione di Lugano. Possiamo limitarci, e non è poco, a sottolineare però come la base di partenza di Lugano sia geneticamente diversa.

Coinvolgimento dei privati, che in gran numero faranno parte di questa fase di lancio, una base solida come l’App MyLugano, già rodata per programmi di cashback e per l’utilizzo di LUGA e già molto diffusa a Lugano, nonché una chiara comunione di intenti tra pubblico e privato. Sono ingredienti sufficienti per fare di più di quanto si è visto altrove? Probabilmente sì. Ed è proprio da questo che dovrà partire l’esperienza di Lugano, anche nel differenziarsi da quanto visto altrove.

Il confronto con il resto della Svizzera

La Svizzera, non dovrebbe essere un mistero per nessuno dei nostri lettori, è uno dei paesi più gettonati anche da parte dei grandi progetti e delle grand fondazioni del mondo cripto. Qui troviamo infatti Cardano ad esempio con la sua fondazione, così come vi troviamo Ethereum, ma anche Internet Computer Protocol e tanti altri progetti che hanno trovato buon gioco, in particolare fiscale, nello stabilirsi nella Confederazione. Nessuna rivalità però, perché c’è spazio per tutti. E se Lugano non potrà esercitare attrattiva per quanto riguarda gli aspetti fiscali (almeno rispetto a Canton Zugo), potrà farlo per altri aspetti, alcuni dei quali saranno oggetto dei nostri prossimi approfondimenti.

Non è una guerra perché comunque quello che si è deciso di offrire a Lugano non è in competizione con quanto sta facendo Zugo e alla fine possono essere offerte complementari. Noi non ci siam messi a rifare la tessa cosa che faceva Zugo anche perché fiscalmente, lo diciamo a tutti in maniera molto aperta, Zugo è più attrattiva di Lugano. Le condizioni fiscali sono sicuramente migliori a Zugo. Lugano ha altre peculiarità. A livello di clima, di posizionamento tra nord e sud. Loro hanno dei vantaggi, noi ne abbiamo altri, loro hanno un indirizzo più Web3, noi abbiamo un indirizzo più Bitcoin, più legato a queste tre currency. Alla fine non è una competizione.

Questo il commento sulla rivalità, in realtà piuttosto low profile tra i diversi cantoni e i diversi comuni svizzeri, di Robert Bregy, alle cui parole sono seguite quelle di Pietro Poretti.

Zugo è sicuramente molto attrattiva da quel punto di vista lì [il punto di vista fiscale, NDR], tant’è che le aziende con le quali interagiamo, che dall’estero sono venute in Svizzera per attività legate a questo mondo e che hanno scelto Zugo come loro sede… lì ci sono sicuramente vantaggi di carattere fiscale e il fatto che sono stati dei pionieri in quello che hanno fatto. Dobbiamo però sempre capire che quello che è l’ordinamento, il quadro regolamentare che ha permesso di attrarre tante di queste aziende, un quadro chiaro ed esistente – in altri paesi non è esistente e si viene lasciati brancolare nel buio […] – qui invece le regole son chiare, uno può rivolgersi a quella che è la CONSOB Svizzera e ricevere una risposta anche in un lasso di tempo abbastanza ragionevole, e sapere entro quali paletti può muoversi. Questo quadro regolamentare effettivamente si applica nello stesso modo in qualsiasi parte del paese, perché è un quadro a livello federale. Poi che i cantoni siano in concorrenza tra di loro, sotto vari aspetti, è una concorrenza sana è costruttiva. Zugo ha sicuramente delle attrattive, però ci si parla, si collabora, ci si scambia anche dei punti di vista.

Questo a chiusura sulla questione il commento di Pietro Poretti, che conferma come sia tutto l’ecosistema svizzero a funzionare. A partire dal governo federale per poi scendere verso le realtà più locali. Ed è in questo humus culturale e legale che sta nascendo uno dei piani più rivoluzionari della storia: il Plan B di Lugano. Plan B sul quale torneremo con una serie di speciali dedicati a tutte le novità che riguardano questo piano.

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