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DISNEY METAVERSE ADDIO

Disney chiude al metaverse | Azzerato il team, sarà addio

Il team metaverse di Disney è stato chiuso. Il ciclo di licenziamenti da 7.000 dipendenti chiude (per sempre) ai mondi virtuali on chain.

Round di licenziamenti da Disney, con il colosso dell’intrattenimento che dovrebbe lasciare a casa, a più riprese, 7.000 dipendenti nel complesso. A pagare in prima battuta sembrerebbe essere stato il team che si occupa(va) di metaverse, almeno secondo le notizie che ci arrivano dagli USA.

Team che viene così smantellato già prima di offrire risultati concreti. Segno della crisi economica che non sta risparmiando neanche le grandissime aziende USA oppure segno di una perdita di interesse per questo tipo di tecnologia, che pur aveva entusiasmato tante grandi società soltanto qualche mese fa?

L’impatto sul mondo delle criptovalute legate ai metaverse sarà comunque nullo, dato che Disney puntava a soluzioni in proprio e senza alcun tipo di presenza su The Sandbox o su altri metaverse che hanno già stretto collaborazioni commerciali importanti a livello internazionale.

Rimarrà solo il CTO

Cambio di CEO, cambio di atteggiamento verso il metaverse. Con la crisi che morde i profitti anche della grandi società USA, da Disney si taglia. E si parte dal team che si sarebbe dovuto occupare dell’integrazione di parte delle proprietà intellettuali del gruppo in mondi virtuali, non è ancora chiaro se legati o meno alla blockchain.

E poco rimarrà di quel metaverse che, secondo il precedente CEO di Disney sarebbe stata “la prossima frontiera per lo storytelling”.

Team metaverse Disney
Il team metaverse va a casa

Bisogna però anche guardare alla realtà: in un anno e poco più dalla fondazione del team era stato fatto poco, molto poco e evidentemente troppo poco per garantire la sopravvivenza al team mentre Disney si trova nella necessità di tagliare almeno 7.000 dipendenti.

Il tutto all’interno di un movimento generale di potatura dei rami di business collaterali e non produttivi, iniziativa per la quale sarebbero ormai incessanti le pressioni da parte degli azionisti.

Non è chiaro se Disney tornerà sui suoi passi in futuro e in condizioni economiche più felici. Dato il calo di hype però su questo tipo di iniziative, è difficile immaginare oggi che si tornerà effettivamente a investire in modo così copioso e diffuso su questo tipo di tecnologie, fatte salve quelle società, principalmente nel settore moda, che hanno già trovato canali di monetizzazione nei mondi virtuali legati a blockchain e NFT.

Che tipo di notizia è per il mondo dei metaverse on chain?

Difficile dare una lettura adesso che non sia diversa da quelle degli scorsi giorni. L’hype intorno ai metaverse si è ridotto in modo sostanziale e solo chi è stato in grado di costruire nel corso degli scorsi mesi rapporti commerciali solidi sembra aver qualche possibilità di fare bene.

È il caso di The Sandbox ed è anche il caso, seppur in misura minore, di Decentraland. Per quanto riguarda il resto, sarà difficile ottenere il credito di un tempo, soprattutto ora che la nuova cosa che interessa tutti è l’intelligenza artificiale, anche con le cripto. Cambio di paradigma? Probabilmente sì, per quanto questo mercato ci abbia abituato a delle sorprese che hanno lasciato di stucco anche gli specialisti.

Per il resto, arrivederci Disney. Nel mondo on chain forse tutti sono utili, ma nessuno è davvero indispensabile.

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Lord Eth
Lord Eth
1 anno fa

Di metaversi si riempiono tutti la bocca ma nessuno c’è andato nemmeno lontanamente vicino a crearne uno. Su Sandbox stendiamo un velo pietoso che è meglio: una grafica da fine anni 2000, bug ovunque, un netcode ridicolo e una gestione delle esperienze che dire penosa è fargli un complimento – sono solo ADV fatti male, o quando va bene puzzle idioti per gente lobotomizzata.
Il problema è che attualmente chi sta costruendo “metaversi” sono programmatori privi di esperienza, che quindi stanno ripetendo uno ad uno tutti gli errori che i primi MMORPG fecero negli anni (lag, crash, bug eccetera)

Volete sapere come fare _davvero_ un metaverso? Andate da una software house affermata e pagatela. Fine. Basta solo affiancare al loro team 4 str*nzi del vostro marketing team che dicano cosa scrivere sui cartelli e quali indirizzi web inserire e 4 str*nzi che sappiano integrare un sistema di NFT (ormai ce ne sono a bizzeffe di L2 che offrono transazioni praticamente gratutite o del tutto gratuite). Et voilà, avrete il vostro metaverso, che è il miglior negozio virtuale del mondo, dove vendere ticket/NFT/swag/NFT trasformabili in oggetti veri che saranno spediti a casa dei vostri utenti. Vendete avatar, vendete skin, inserite la possibilità di uploadare immagini e selfie, inserite stanze virtuali in cui la gente parla di particolari argomenti: ogni giorno avrete più utenti.

Però serve gente con competenze diverse per fare questo. Prima di tutto viene l’aspetto grafico, la struttura 3d e la stabilità del sistema. E queste non sono baggianate, non bastano 4 pescati a caso che sanno usare un editor 3d e non si accorgono che all’utente medio il loro capolavoro crasha ogni 3 minuti perchè è ottimizzato per i computer della Nasa. Tutto per far girare 4 pixel in croce.

ASSOLDATE.UNA.C****.DI.SOFTWARE.HOUSE!

Lunga vita al Sommo Vitalik e al Protocollo. Ogni resistenza è futile. Sarete tutti un nostro layer2.