Home / Grande finanza vuole token CRYPTO RWA. Perché tokenizzazione vola e quali crypto ne guadagneranno

RWA WHAT

Grande finanza vuole token CRYPTO RWA. Perché tokenizzazione vola e quali crypto ne guadagneranno

Una grande corsa per il settore RWA, che però è soltanto all'inizio. Quali chain e token ne guadagneranno di più e perché

Anche Deutsche Bank è stata costretta ad ammettere che la tokenizzazione degli asset reali, la cosiddetta RWA, sarà il prossimo trend non per il mondo crypto, ma per il mondo della finanza classica. Soltanto la scorsa settimana la grande banca tedesca è entrata a far parte di Project Guardian, importante progetto dell’autorità monetaria di Singapore che vede già la partecipazione di tante grandi banche.

Su Criptovaluta.it abbiamo coperto, in anticipo su tutti gli altri, il movimento RWA. E dopo avervi offerto la guida di Ionut con tanto di PDF, siamo pronti ad approfondire ulteriormente, parlando sia del perché di questo grande interesse da parte dei grandi gruppi, sia invece delle chain che saranno più forti in questo trend.

Puoi sempre seguirci anche sul Canale Telegram Ufficiale, per rimanere aggiornato sulle ultime novità del settore e valutare eventuali ingressi o uscite dal mercato prima che possano farlo gli altri.

Si arrende anche Deutsche Bank: ma perché gli asset classici su blockchain e crypto piacciono così tanto?

C’è tanto hype, la frenesia tipica che arriva quando emerge una nuova narrativa. Ma c’è anche tanto di concreto, che analizzeremo più sul piano tecnico, di questo interesse da parte di tutti i principali. E cercheremo anche di capire se il trend è oggettivamente solido oppure se si tratta dell’ennesima sortita del mondo della finanza classica nel mondo crypto e blockchain soltanto a scopi pubblicitari.

  • Sono più efficienti

Le blockchain non sono granché efficienti. Sono relativamente lente rispetto ai database classici*. E hanno anche di costi importanti per transare (almeno su Ethereum e comunque su tutte le chain se paragonate ai database classici).

Tuttavia possono essere molto efficienti quando gli operatori sono diversi e hanno bisogno di un layer comune. Inoltre il mantenimento di queste infrastrutture, quando pubbliche come Ethereum, non sono a carico delle grandi società finanziarie. E gratis che funziona è qualcosa che piace parecchio da quelle parti.

  • Tolti alcuni intermediari

Come quelli per il settlement. È la blockchain a prendersene cura, a chiudere gli scambi e a rendere tutto visibile e controllato. È qualcosa che in genere viene lasciato nelle mani di intermediari che si fanno pagare, e anche in modo importante.

E anche questa sarà una spinta importante: i desk che offrono la possibilità di comprare certi titoli hanno dei costi. E per quanto siano ridotti sui grandi volumi, sui fondi come quelli di $BUIDL di BlackRock, può essere più conveniente pagare una semplice fee su Ethereum.

larry fink token
BlackRock è già attiva nel settore
  • Attrattiva commerciale

Al netto del concreto, la blockchain e la tokenizzazione degli asset portano con loro stessi una ventata di novità in un settore che viene percepito, a ragione, come eccessivamente statico e ancorato a usi, costumi e tecnologie del passato.

Blockchain e tokenizzazione suonano ancora come termini nuovi, che fanno anche un’enorme pubblicità alle aziende che ci si avvicinano per prime.

  • Settlement e tempistiche

Per quanto le blockchain ci sembrino lente – soprattutto quelle più gettonate dai grandi gruppi come Ethereum, questo è nulla rispetto alle tempistiche della grande finanza, che spesso vede il settlement dei titoli in T+1 e dunque un giorno dopo, e talvolta anche fino a T+3 o T+5.

Con le blockchainp pubbliche e con la tokenizzazione i grandi gruppi potranno contare su un settlement di pochi secondi, certo, sicuro e affidabile. E senza, ancora una volta, intermediari.

  • Interoperabilità

Spostando tutto su blockchain, i titoli possono essere scambiati da più operatori su un layer comune che è già pronto e al quale partecipare è estremamente facile.

È certamente questa una delle maggiori attrattive che stanno spingendo questa narrativa e che avranno la possibilità di avvicinare ancora più gruppi.

L’interoperabilità vale anche tra sistemi che decidono di svilupparsi su diverse chain.

I progetti crypto da seguire

Saranno in questo senso in primo luogo quelli di infrastruttura, ovvero i grandi layer pubblici che offrono già una grandissima affidabilità. Vedremo emergere ancora di più Ethereum, nonché Avalanche a nostro avviso, che offre tanto in termini tecnici per organizzare questi mercati. Per rimanere sempre nell’ambito delle chain di infrastruttura, sarà interessante anche vedere come parteciperanno layer 2 che già hanno fatto molto nel comparto, come Polygon. E tra le outsider del momento anche Solana, che pur potrà contare sulla spinta di qualche player istituzionale.

Per quanto riguarda invece i progetti più affini alla questione tokenizzazione, Ondo Finance si è dimostrato essere il più forte, anche per la partecipazione al progetto di BlackRock.

Si sta muovendo qualcosina, al netto dei disastri di comunicazione, anche su Hedera Hashgraph. E continueremo a tenervi aggiornati sulle prossime evoluzioni di questo interessantissimo trend.

Iscriviti
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments